Un arresto per l’agguato all’ammoniaca

I vigili hanno braccato il sospettato da piazza Verdi fino all’Isarco. Ripreso dalle telecamere, è accusato di lesioni aggravate


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La polizia municipale è riuscita a fermare ieri pomeriggio al termine di un inseguimento da film - iniziato in piazza Verdi e conclusosi pochi minuti dopo nel greto dell’Isarco - il cittadino tunisino (le cui iniziali sono B.S.L.) che giovedì avrebbe aggredito con l’ammoniaca (assieme ad un’altra persona) in piazza Parrocchia un marocchino di 39 anni, che per adesso non ha svelato i motivi all’origine della brutale vendetta. Il regolamento di conti - sul quale sta indagando la Procura - ha provocato lesioni permanenti al nordafricano preso di mira.

A riconoscere l’aggressore è stato un agente della polizia municipale che ha studiato a lungo le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Poi, ieri, passeggiando per il centro ha notato un soggetto che gli assomigliava molto. Indossava le stesse «Nike» militari ma anche la stessa felpa e gli stessi pantaloni. A quel punto ha allertato i colleghi che si sono avvicinati per cercare di identificarlo. Il sospettato a quel punto, accortosi di essere braccato, ha deciso di tentare il tutto per tutto e di darsi alla fuga. Ha iniziato a correre in direzione di via Mayr Nusser e a quel punto i vigili urbani si sono mossi con auto, moto e agenti a piedi nel tentativo di accerchiarlo. La centrale operativa di via Galilei ha attivato almeno una decina di persone. Il sospettato si è giocato il tutto per tutto e si gettato nell’Isarco, in un punto difficile da raggiungere. La polizia municipale, a quel punto, ha chiamato in causa anche i pompieri, che hanno fornito il necessario supporto. Pochi minuti dopo B.S.L. è stato accompagnato alla caserma dei carabinieri dove sono stati fatti tutti gli accertamenti del caso. Il tunisino è stato portato in carcere in via Dante e dovrà rispondere della pesante accusa di lesioni aggravate. Non si sa ancora nulla sull’identità del complice, ma non è escluso che nell’interrogatorio di garanzia possano emergere altri elementi di rilievo.

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