UNITA' D'ITALIASgarbi a Bolzano: "Italiani trattati come gli ebrei, Durnwalder sembra Hitler". La Svp: parole ignobili

Intervenuto in Alto Adige per presentare il comitato dei festeggiamenti per il 150° accanto alla deputata del Pdl Micaela Biancofiore, il critico d'arte ha lanciato una delle sue invettive contro il governatore Durnwalder, paragonando la situazione degli italiani di Bolzano a quella degli ebrei perseguitati
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Francesca Gonzato


BOLZANO. Sgarbi senza limiti. «Italiani in Alto Adige come gli ebrei sotto il nazismo. Attento Durnwalder a non diventare come Hitler» dichiara il critico d'arte e politico. Le sue parolea Bolzano provocano una bufera. Svp e Anpi: «Affermazioni vergognose».

Sgarbi (attualmente sindaco di Salemi, in predicato per un ruolo di ministro o sottosegretario al dicastero della Cultura dopo le dimissioni di Sandro Bondi), è stato invitato ieri a Bolzano da Michaela Biancofiore (deputata Pdl) per presentare il neonato comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, di cui è uno dei garanti.

ITALIANI-EBREI. Nella sala di rappresentanza del Comune Sgarbi ha allestito uno dei suoi show verbali, passando dai monumenti fascisti alle polemiche sulla mancata partecipazione del presidente Luis Durnwalder alle celebrazioni per l'Unità d'Italia, per terminare con il caso Ruby («l'Italia è ossessionata dal letto di Berlusconi e dal suo...»).

La sparata sugli ebrei è arrivata nel crescendo di battute e verve polemica sui 150 anni e progetti di copertura del Mussolini a cavallo in piazza Tribunale: «Gli italiani non possono essere minoranza in una nazione che è Italia, altrimenti vi si rende simili agli ebrei durante il nazismo. Essere un italiano che patisca sofferenze sulla propria identità vi rende simili agli ebrei. Attento Durnwalder a non cancellare Mussolini per diventare simile a Hitler».

In prima fila il commissario del governo Fulvio Testi e il questore Dario Rotondi. Michaela Biancofiore li ha raggiunti al termine dell'incontro. «Vittorio Sgarbi è incontenibile», è la sua giustificazione imbarazzata a prefetto e questore. Ha poi aggiunto: «Il paragone con gli ebrei va inteso sul senso di identità difficile di un popolo, non certo sullo sterminio». Ma non basta.

LE REAZIONI.
L'Obmann della Svp Richard Theiner infuriato firma subito una nota in cui pretende la presa di distanza della deputata: «Si tratta di affermazioni scandalose e vergognose. Sono già state dette molte sciocchezze sull'Alto Adige, ma quelle di Sgarbi superano tutte le altre». Michaela Biancofiore, prosegue Theiner, dovrebbe «prendere le distanze da Sgarbi, altrimenti perde quel poco di credibilità che le è rimasta. E' vergognoso che Biancofiore abbia invitato Sgarbi che in più occasioni ha dimostrato di non conoscere la storia e la cultura dell'Alto Adige».
Lionello Bertoldi (presidente dell'Anpi) accusa: «Il noto critico d'arte, abituato ad offendere, ha voluto alzare i toni della provocazione neofascista. Lo ha fatto nella sala di rappresentanza del Comune, con il signor questore e il signor commissario del governo, purtroppo, muti ascoltatori».
Il deputato Pdl Giorgio Holzmann: «Sono allibito per un paragone che non ha alcun fondamento. Ho avvertito subito il senatore Gasparri che mi ha risposto "non ci credo". Complimenti alla collega Biancofiore per la sua strategia di avvicinamento alla Svp».

VISITA AI MONUMENTI. Sgarbi era arrivato a Bolzano alle 13.30. Accompagnato da Michaela Biancofiore e Maurizio Vezzali (consigliere provinciale Pdl) ha visitato i due monumenti bolzanini al centro dell'accordo Durnwalder-Bondi. Il bassorilievo di Mussolini a cavallo in piazza Tribunale non lo conosceva. Il Monumento alla vittoria invece sì e lo si ritroverà descritto nel prossimo libro («così ripulito è ancora più bello»). Bondi autorizza Durnwalder a rimuovere il Duce e storicizzare il Monumento di Piacentini. Sgarbi: «L'arte non si tocca. Le idee sono una cosa, le immagini un'altra». Su Bondi: «E' un amico, in quel momento viveva un turbamento psicologico. Ha fatto una dichiarazione in cui promette più di quanto può mantenere. Sono certo che il Piffrader non potrebbe essere rimosso». Ma Sgarbi non vorrebbe neppure vederlo coperto: «Perfino Fini, unico leader attuale di partito che ha usato il saluto romano, vi direbbe che Mussolini è morto e non fa male a nessuno. Ha fatto del male in vita, ma ora non più. Non me la posso prendere con un'opera d'arte. Quanto accade a Bolzano è assurdo. Nel 1987 Leonardo Sciascia, grande intellettuale, si mobilitò per riscoprire un fregio con Mussolini che era stato coperto sul palazzo della prefettura di Ragusa. 24 anni dopo nella avanzatissima Bolzano volete coprire ciò che i siciliani hanno liberato? Di cosa hanno paura, dei fantasmi? Non puoi essere nemico di Mussolini: è cristallizzato, finito, non puoi tirarlo fuori dalla tomba per continuare ad avere un nemico». Sgarbi ha dubbi anche sulle tabelle storicizzanti, sia in piazza Tribunale che al Monumento alla Vittoria: «Che bisogno c'è? I ragazzi nemmeno sanno chi è Mussolini». Sul concorso di idee per piazza Tribunale accusa: «Chi partecipa a un simile concorso per distruggere un'opera non può essere un vero architetto e scultore».

I TALEBANI. Di monumenti Sgarbi parla anche nella sala del Comune. «Cancellare qualcosa per dimostrare di essere forte è esattamente ciò che hanno fatto i talebani con le statue dei Buddha». Qui ancora ha preso di mira Durnwalder: «Vuole essere un talebano? Vuole cancellare la memoria di una minoranza e ridurre Mussolini a un ebreo perseguitato?».

LA «BOLZANIA». Sull'Unità d'Italia Sgarbi accusa: «Con il suo rifiuto Durnwalder sostanzialmente nega se stesso, perché non è possibile che vi sia una parte d'Italia che è contraria all'Italia». E quindi: «Celebri chi vuole. Chi non vuole, dica cosa si sente e aderisca all'Austria o alla Germania. Se ci sono persone che non partecipano allo Stato e non si sentono italiane, chiedano i soldi alla Merkel. Si può avere una identità tedesca nella nazione italiana, questo è pacifico. Non sei d'accordo? Vai al diavolo e fai come il Montenegro, fonda la "Bolzania"». Con la sua iniziativa sui 150 anni Michaela Bianofiore, parola di Sgarbi, «è la vera presidente della Provincia».

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