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Va in archivio un super inverno: piste affollate anche in gennaio 

Chiudono gli impianti. Lieve flessione degli ospiti germanici, controbilanciata dai tanti turisti d’Oltreoceano Dopo Natale e prima di Carnevale è venuta meno la usuale pausa. E ora si torna a prenotare con largo anticipo 


davide pasquali


Bolzano. Una stagione invernale top, quella che termina domenica 7 aprile - ultimo giorno di piste aperte - migliore di quella record 2022/2023. Lo confermano albergatori, ristoratori e impiantisti altoatesini.

Alberghi e ristoranti

Come spiega Manfred Pinzger, presidente Hgv, «la prima neve di dicembre ci ha molto aiutato: abbiamo potuto mandare in giro per il mondo belle immagini. Una partenza forte». E nel prosieguo è andata anche meglio: «Quasi dappertutto le cifre parlano chiaro: la usuale flessione di gennaio, finito natale e prima di carnevale, quel buco lì non esiste più. Si è lavorato bene quasi ovunque. Così anche in febbraio e marzo. Ora che la maggior parte degli impianti sta per chiudere, dico che non possiamo lamentarci». La temuta flessione del turismo germanico causa stagnazione dell’economia c’è stata, ma inferiore alle attese. «Se guardiamo verso nord c’è un po’ di preoccupazione, questo è chiaro, perciò abbiamo fatto bene, specie nelle Dolomiti, a puntare sulla clientela internazionale, che ci ha salvato», ancora Pinzger, «La clientela germanica non è cresciuta, ma siamo riusciti a controbilanciare con i turisti americani, brasiliani, ceki, polacchi, un po’ meno con gli sloveni, ma in generale con l’Est è andata bene». Molti dei nuovi mercati si servono dell’aereo, va oltre, «ciò garantisce permanenze medie di almeno 7 giorni, spesso di 14. Noi dipendiamo dagli aeroporti. Valutiamo molto bene l’andamento dello scalo bolzanino, ma sappiamo anche che le Dolomiti dipendono da Venezia, scalo vicino e ben servito. Questa nuova tendenza, i mercati intercontinentali, sono importantissimi. È nel nostro interesse tenere i turisti 14 giorni e anche più. Tra l’altro così si limita anche la pressione sul traffico e le conseguenti critiche al turismo». Per quanto riguarda la bella stagione, è ancora presto per parlarne: «Pasqua, per via del meteo, è andata com’è andata. Ad aprile non sono attesi grandi flussi, ma da maggio in poi le prenotazioni fanno ben sperare, non ci lamentiamo». Se in inverno si è tornati a prenotare come nel pre-Covid, «con largo anticipo, specie da parte di chi viene da Oltreoceano, per l’estate pesano ancora molto le previsioni, il meteo».

Dolomiti Superski

«I numeri lo confermano, una stagione molto positiva, che si concluderà ufficialmente domani, domenica 7 aprile, anche se alcuni impianti, tipo a Cortina, saranno aperti fino al 14 aprile, altri ancora fino al 1° maggio», così Marco Pappalardo, direttore marketing Dolomiti Superski. «Una stagione molto positiva, contro le nostre previsioni: ci aspettavamo un consolidamento rispetto al record dell’anno scorso, quando era andata molto bene e invece è andata meglio. Abbiamo avuto un ottimo riscontro internazionale. Le Dolomiti sono sempre più internazionali e sicuramente questo è un ottimo presupposto: quando si può contare su più pilastri, la casa è più solida». Il tema sta diventando il turismo americano, «per noi un mercato sempre più importante, cresciuto del 100% negli ultimi due anni. Hanno scoperto la natura imponente, il patrimonio naturale li entusiasma, con un di più: l’eno-gastronomia di alto livello, inusuale nelle aree sciistiche del Nord America. Hanno un elevato potere d’acquisto e si fermano a lungo».

La flessione del turismo germanico c’è stata, ma lieve e controbilanciata dagli altri turisti. E comunque anche in terra teutonica «c’è ancora l’onda lunga del Covid, che fa prediligere le attività sportive all’aria aperta. Ha aiutato, nel corso della stagione, anche la situazione di innevamento molto buona». Il maltempo nei weekend di marzo un po’ ha tenuto lontane le persone dalle piste, ma molti sciano anche durante la settimana «e per essere inizio aprile le piste sono ancora in condizioni di innevamento ottimali». Anche Pappalardo conferma la scomparsa della flessione turistica di gennaio, palese nel periodo pre-Covid. «Quest’anno gennaio è stato un mese straordinario». Strutture ricettive quasi tutte piene. Per l’estate è un po’ presto per fare delle previsioni, «ma dalle info che abbiamo dalle strutture ricettive sul territorio, ci sono segnali interessanti riguardo alle prenotazioni. Per di più, si sta tornando alle origini: si torna a prenotare in anticipo, e meno all’ultimo minuto. La montagna ha ancora un grande appeal, la frequentazione è buona, merito anche dei tanti che lavorano assieme a noi».

Val Senales

Una stagione particolare, sui ghiacciai, come spiega Stefan Hütter, Alpin Arena Senales.

«Per via della nuova funivia non abbiamo aperto in autunno; il nuovo impianti è entrato in funzione a natale e da lì fino ad oggi è andata molto bene». Oggi si concluderanno i campionati italiani assoluti di sci alpino, «poi eccezionalmente anche noi chiuderemo domenica 7. Andremo avanti con i lavori alla stazione a valle».

Di solito si teneva aperto fino a inizio maggio. Si riaprirà a fine giugno per la stagione estiva. A natale 2024 i lavori saranno terminati e la stagione sciistica sarà regolare fino a maggio 2025.

Anche in val Senales si conferma un calo, però non drammatico, dei turisti tedeschi, «ma la nuova funivia è stata molto apprezzata dal pubblico internazionale, storicamente molto forte da noi: polacco, ceko, belga, olandese». Anche in Senales si prenota un po’ prima, ma ovviamente si guarda ancora molto al meteo. E alla neve. Un peccato, allora, chiudere ora, «dato che in quota abbiamo tre metri di neve...».

 













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