Vaccinazioni, è scattato il diktat Ma in Alto Adige tutti a scuola 

L’obbligo. Da oggi nel resto d’Italia prevista l’esclusione da nidi e asili per i bambini senza certificato. Il sovrintendente Gullotta: «In provincia di Bolzano i genitori hanno tempo fino all’inizio del nuovo anno scolastico per mettersi in regola»


valeria Frangipane


bolzano. Vaccini, il resto d’Italia non scherza mentre l’Alto Adige ha ancora tempo per mettersi in regola. Da oggi - nel resto del Paese - niente più nido e niente più asilo per i bambini i cui genitori non hanno presentato il certificato di vaccinazione entro il 10 marzo. L’Associazione presidi ricorda che alle elementari ed alle medie alunni e studenti potranno entrare in classe ma i genitori dovranno pagare la multa. Il problema maggiore «è soprattutto nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con i giovani immunodepressi, che non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa».

E in Alto Adige che succede?

Al momento nessuna esclusione e nessuna sanzione. Vincenzo Gullotta- sovrintendente alla scuola italiana - fa sapere che i genitori hanno tempo fino all’inizio del prossimo anno scolastico 2019/2020. «Per il momento abbiamo scongiurato ogni possibile esclusione ed evitato ogni problema alle famiglie. Ricordiamo però che la documentazione va presentata entro l’estate per partire in regola con il nuovo anno scolastico». Lei è d’accordo con i “supplementari” concessi? «Sì, in Alto Adige esiste una particolare sensibilità in merito ai vaccini e si richiede uno sforzo ulteriore».

Sensibilità che coinvolge soprattutto il mondo tedesco che vive nelle valli. Gullotta precisa anche che i bambini non vaccinati che frequentano la scuola italiana sono pochi. «Stiamo comunque monitorando tutti, facendo informazione e sensibilizzazione. L’Asl sta raccogliendo le informative che partiranno entro la fine dell’anno scolastico e con l’assessore Thomas Widmann stiamo approntando un’ulteriore campagna di persuasione». Ricordiamo che la legge varata nel 2017, prevede che nei nidi e negli asili i bambini non in regola con i 10 vaccini obbligatori non possano entrare in classe, mentre per le elementari e le medie si va incontro ad una sanzione fino a 500 euro. Il vicepremier Matteo Salvini - a proposito - ha scritto al ministro Giulia Grillo per chiedere un decreto legge d'urgenza che facesse slittare la piena attuazione dell'obbligo. Il ministro ha risposto spiegando che in Parlamento è in corso la scrittura di una nuova legge (quella del famoso "obbligo flessibile"). La Società Italiana di Igiene (Siti) stima - intanto - che per alcuni vaccini si sarebbe superata l'immunità di gregge, ossia la protezione indiretta che si ha quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l'immunità. Le regioni virtuose sono Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana, dove le coperture per i bambini di 24 mesi hanno superato il 95%. L’Alto Adige resta pecora nera.













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