Vallelunga, dai Verdi no all’impianto di sci collegato all’Austria

Appello a salvare uno degli ultimi territori intatti in provincia «Non distruggiamo, ma valorizziamo i pregi naturalistici»



CURON VENOSTA. La Vallelunga, la vallata che da Curon Venosta penetra tra le montagne capeggiate da cima Palla Bianca, e i suoi 450 abitanti potrebbero uscire dall'isolamento nel quale si trovano in particolare nel periodo invernale, a rischio però di sacrificare un territorio pressoché intatto, di grande qualità paesaggistica e dalle buone condizioni di vita.

Il tutto non per un collegamento stradale o un tunnel sotto le montagne, ma per un impianto di risalita capace di mettere in contatto la Vallelunga con l'area sciistica austriaca della Kaunertal. Non si tratta di un progetto nuovo, visto che sono ormai trent'anni che se ne parla. A lanciare quello che per loro è un allarme sono i Verdi in consiglio provinciale.

“I promotori di questa iniziativa - scrivono Hans Heiss, Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba - accanto all'imprenditore tirolese Hans Runatscher sono principalmente alcuni investitori del comune di Curon e della frazione di Vallelunga. È stata costituita una nuova società al fine di realizzare il collegamento, è stato presentato uno studio di fattibilità agli uffici per l'ambiente e il progetto è stato raccomandato vivamente ai governi di Innsbruck e di Bolzano come iniziativa di importante sinergia transfrontaliera. Durante una nostra escursione in loco, abbiamo potuto constatare di persona la bellezza del territorio e ci siamo convinti della problematicità ecologica così come del ridotto valore economico di tutto il progetto”.

Secondo i Verdi, il collegamento previsto sarebbe certo su un territorio dall'innevamento naturale assicurato, ma necessiterebbe di interventi molto costosi per mettere gli impianti in sicurezza dall'instabilità e dall'erosione che caratterizza il terreno. Ma soprattutto, dicono, “questi provvedimenti danneggerebbero in modo irrecuperabile un paesaggio dall'altissimo valore. Interi habitat di piante e animali verrebbero distrutti, senza vantaggi rilevanti per i/le residenti”. Per i tre consiglieri provinciali a trarre i benefici del collegamento sarebbe soprattutto il partner austriaco delle Kaunertal, senza considerare la concorrenza di cui soffrirebbero anche le vicine aree sciistiche vicine, ovvero Belpiano e la malga di San Valentino.

“Noi speriamo - scrivono ancora i Verdi - che sulla base della perizia degli uffici provinciali, si arrivi a una valutazione che intimi il giù le mani da una delle ultime valli d'alta montagna intatte dell'Alto Adige. In fondo, la Vallelunga non è un territorio economicamente svantaggiato e con un'attenta valorizzazione dei suoi pregi paesaggistici e regionali potrebbe diventare un luogo eccezionale: un centro per le escursioni estive e per lo sci d'alpinismo di grande fama, un piccolo gioiello turistico dal panorama di rara bellezza. Un intervento fortemente invasivo come l'impianto di collegamento progettato distruggerebbe in modo duraturo queste sue caratteristiche uniche e ideali”.(rog)

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