Via Parma, inquilini arrabbiati per l’ascensore rotto da 8 anni

Nella palazzina Ipes ci sono molti anziani: «Siamo esasperati. Funziona una settimana, poi va in tilt» Il tecnico è intervenuto il 21 dicembre. «Ma non ha risolto nulla. Qui ci sono anche persone invalide»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Le undici famiglie che abitano nella palazzina Ipes al civico 30 di via Parma, poco distante dal bar Piacenza, sono arrabbiate e deluse. Da otto anni, ormai, hanno un ascensore che una settimana funziona e l’altra no. «Abbiamo cambiato tre volte anche i manutentori», sottolinea la signora Giuliana Mazzon, «ma il risultato è sempre lo stesso, tanto che quest’anno ci hanno fatto passare anche le feste con l’impianto rotto. Sù e giù con le borse della spesa stracariche e il fiatone. È una situazione davvero intollerabile».

Non si tratta di una protesta isolata, prova ne sia che tutti gli inquilini della scala hanno deciso di sottoscrivere e inviare una lettera di protesta all’Ipes, che ha tra i destinatari la direttrice della ripartizione alloggi Barbara Tschenett, il direttore della ripartizione servizi tecnici Bruno Gotter, l’assessore provinciale competente per materia Christian Tommasini e la ditta incaricata della manutenzione.

«Siamo gli inquilini del civico 30 di via Parma - si legge nel documento - e da quando siamo entrati nell’immobile l’ascensore non ha mai funzionato bene. Da otto anni si ferma periodicamente e dobbiamo sempre attendere diversi giorni prima che venga rimesso in funzione. Nell’ultimo anno i disagi sono aumentati. L’ascensore viene riattivato e, dopo qualche giorno, si ferma. Ci è stato spiegato, come giustificazione, che mancano i pezzi di ricambio e bisogna attendere. Non è possibile, almeno dal nostro punto di vista, che l’Ipes non possa fare almeno un minimo di scorta. Ormai di anni ne sono passati otto e si sono alternati diversi manutentori. Accettiamo gli inconvenienti sporadici ma non gli stop ormai pressochè sistematici».

Molti, come detto, gli anziani che, se vanno in garage e devono poi risalire al terzo piano, devono fare fino a cinque rampe di scale.

«Gli inquilini di questa palazzina - prosegue la lettera indirizzata all’Ipes - sono perlopiù anziani, quasi tutti con problemi fisici. Fare le scale, specie se si deve andare in cantina e con le borse piene, per chi ha problemi di cuore o di deambulazione non è affatto agevole».

Si tratta di una richiesta di aiuto, anche piuttosto esplicita, visto che i tanti appelli fatti finora sono caduti pressoché sistematicamente nel vuoto.

«Crediamo di meritare, almeno da parte dell’Istituto per l’edilizia sociale, più attenzione. Restiamo in attesa di un riscontro in tempi rapidi, nella speranza che il prossimo intervento possa essere quello definitivo». Ieri, a farci vedere il guasto, c’erano quasi tutti gli inquilini della palazzina, compresa una signora anziana che per muoversi ha bisogno delle stampelle.

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