Video hard su Facebook Ricattati dodici bolzanini

Le vittime agganciate sui social network da uomini che si fingevano donne L’estorsione: «500 euro o pubblichiamo le immagini riprese dalla webcam»


di Susanna Petrone


BOLZANO. Ci sono cascati. Hanno voluto credere che quella “signora” straniera avesse realmente voglia di conoscerli. Hanno pensato che spogliarsi e toccarsi davanti a una webcam non fosse poi così grave. Quando però la “signora” si è rivelata essere un uomo che li stava ricattando, hanno superato la vergogna e si sono rivolti alla polizia postale. Al momento le vittime sono dodici. Tutti bolzanini. Sono imprenditori, operai, single, uomini sposati, anziani e giovani. I malviventi, invece, si trovano all’estero ed è quasi impossibile identificarli. Le denunce sono state presentate negli ultimi dieci giorni in questura.

Ma ecco il modus operandi della banda: viene creato un profilo fasullo su Facebook, Twitter o altri siti usati per fare conoscenza o per chattare. La foto ritrae una donna molto bella e “prosperosa”, ma soprattutto poco vestita. Si presenta con un messaggio privato, di solito scritto in un inglese sgrammaticato, ma pur sempre comprensibile. Si presenta con il nome “Susy” o “Cindy” o “Olga” e ha tanta voglia di “conoscere” nuove persone. «Ho scelto te perché ho notato dal tuo profilo che sei un uomo interessante». In realtà, la banda non fa nemmeno caso se sta scrivendo a un uomo o a una donna. Manda e-mail e messaggi a chiunque, sapendo che prima o poi qualcuno risponderà. E chi usa spesso Facebook, ha di sicuro già visto uno di questi messaggi. Tanti li avranno cancellati, non abboccando. Purtroppo, qualcuno c’è cascato. Le vittime bolzanine hanno risposto al messaggio della finta “signora” straniera. La “relazione” è iniziata con qualche messaggio innocuo. Dopo un paio di giorni, la nuova “amica” decide di fare il grande passo e manda un video hard in cui è nuda. Subito dopo “Olga” scrive un messaggio al bolzanino di turno con una richiesta: «Visto che ti ho fatto questo regalo, potresti ricambiare, mandandomi un video tuo». Ed è quello che i dodici bolzanini hanno fatto: hanno acceso la webcam, si sono svestiti e hanno praticato autoerotismo, pensando di rendere “felice” la nuova “amica”. Illusione. Poco dopo arriva la richiesta di 500 euro. Altrimenti la banda pubblicherà il video ripreso con la webcam su internet. «State sempre attenti - spiega l’ispettore capo della polizia postale di Bolzano, Ivo Plotegher -. Non riprendetevi in atteggiamenti equivoci. Una volta che il video è in rete è quasi impossibile farlo sparire». In dodici hanno avuto il coraggio di presentarsi in polizia per denunciare il fatto. Si sono rifiutati di pagare. Chissà quanti altri, invece, hanno versato il denaro su un conto corrente estero.

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