STELVIO. Un po’ infreddolito ma salvo. Si tratta di un giovane alpinista belga, che ha passato la notte all'addiaccio, tra lunedì e martedì, nella zona di Passo Stelvio. L'uomo (N.B.) di 22 anni era scivolato in un crepaccio mentre da Trafoi voleva raggiungere il passo. L'escursionista ha avvisato con il telefonino suo padre che si trovava in un campeggio in Venosta, che a sua volta ha allarmato il soccorso alpino di Trafoi. Ieri mattina il giovane è stato localizzato e portato a valle a piedi, visto che l'elicottero non poteva volare causa maltempo. Una brillante operazione di soccorso che ha visto impegnati insieme gli uomini della Guardia di finanza di Silandro, il soccorso alpino (Bergrettungsdienst) di Trafoi e il soccorso alpino Cnsas di Tubre.

Erano circa le ore 22 di lunedì sera quando i soccorritori hanno ricevuto la chiamata di soccorso per telefono. Un alpinista belga che voleva raggiungere il passo, dopo essere partito da Trafoi, passando per la zona delle Cime di Campana sopra i 3 mila metri di quota era scivolato in un crepaccio, facendo un volo di una trentina di metri, ma rimanendo appeso alla corda. Impossibile recuperarlo di notte, ieri mattina, intorno alle 4, i soccorsi da Silandro, Trafoi e Tubre si sono messi in moto. Alle 8 del mattino l’alpinista è stato localizzato, ma a causa del maltempo l’elicottero non ha potuto portarsi sui posto, così che il 22enne è stato recuperato dal crepaccio e portato a valle a piedi. Infreddolito, ma salvato dalle gelide temperature dal sacco a pelo che aveva con sé, l’alpinista belga era tutto sommato in buone condizioni, tanto che l’ultima parte del percorso l’ha fatta a piedi insieme alla decina di soccorritori. Per lui una brutta avventura, con un lieto fine. Ai soccorsi hanno collaborato anche i carabinieri di Prato allo Stelvio.