BOLZANO

Voleva far gambizzare il nuovo compagno dell'ex moglie, condannato

Altoatesino di 46 anni riconosciuto colpevole anche in appello. Gli sono stati inflitti un anno e otto mesi di reclusione



BOLZANO.  In primo grado aveva rimediato una condanna a due anni di reclusione per atti persecutori (stalking) nei confronti della ex moglie. Ora in appello ha ottenuto uno sconto di 4 mesi con la sospensione  condizionale della pena non più condizionata  al concreto pagamento di un risarcimento economico nei confronti della donna di 16 mila euro a titolo di danno morale. L'uomo (un lavoratore dipendente) non rischierà di finire in carcere anche se non dovesse risarcire concretamente l'ex anima gemella. La Corte d'appello, infatti, ha cancellato la disposizione del tribunale di primo grado che subordinava la sospensione della pena al reale pagamento del risarcimento (peraltro ridotto da 20 mila a 16 mila euro).  La vicenda risale al 2009 quando la donna (che si è costituita parte civile con l'avvocato Nettis) decise di separarsi legalmente dal marito a seguito di una crisi matrimoniale irreversibile. Da quel momento, per circa tre anni, l'imputato avrebbe iniziato a pedinare e minacciare la donna che si vide addirittura costretta ad installare delle telecamere di sicurezza in casa per paura che l'ex marito potesse farvi irruzione. Lo scorso anno l'uomo decise di passare a vie più sbrigative arrivando al punto di ingaggare due picchiatori romeni in provincia di Pordenone a cui, dietro compenso di mille euro, sarebbe stato affidato il compito di "gambizzare"  il nuovo compagno della ex moglie. Il piano venne messo a punto con due sopralluoghi ma non fu mai messo in atto a seguito dell'arresto dei due stranieri per un altro pestaggio su commissione effettuato in Veneto. In quel caso la vittima fu ferita a morte.













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