Zanzara tigre, il caso arriva in giunta

L’esperta della Asl: stiamo studiando la strategia di disinfestazione più efficace, evitare i ristagni di acqua


di Federico Sanzovo


BOLZANO. La zanzara tigre arriva in Comune. Dopo l’allarme emerso nei giorni scorsi, la giunta se ne occuperà nella seduta di questa mattina. «Decideremo come muoverci», anticipa il sindaco Luigi Spagnolli. Il caso è esploso dopo l'accusa di Marco Caruso, consigliere a Don Bosco, che denunciava la pessima manutenzione dei tombini, pieni di acqua stagnante. La protesta è stata poi ripresa da consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. L’approfondimento in giunta non ha solo lo scopo di verificare se la responsabilità della bonifica spetti al Comune o all'Ipes, ma anche quale sia il rimedio più appropriato. Numerose le segnalazioni dei cittadini: le zanzare tigre si sono diffuse in diversi quartieri della città. Il signor Femia, che vive in viale Europa, si fa portavoce dei residenti del rione e lamenta un vertiginoso aumento della presenza di zanzare:«Pungono a tutte le ore, soprattutto nei giardini e nei cortili, ma anche gli appartamenti sono invasi e gli antizanzare elettrici sono del tutto inutili».

Questa specie di zanzara da alcuni anni ha trovato un habitat perfetto a Bolzano, spiega Anna Maria Bassot dell'ufficio Igiene e sanità pubblica dell'Asl: «La diffusione delle zanzare tigre è dovuta all'aumento dei viaggi, soprattutto verso mete esotiche, perché questi insetti possono nascondersi nelle stive degli aerei. Inoltre influisce anche il cambiamento del clima che sta avvenendo in Europa». Ad aiutare le zanzare, infatti, sono le continue piogge, che creano pozze e accumuli di acqua stagnante, e gli inverni miti. Si credeva, prosegue Anna Maria Bassot, «che le zanzare morissero durante il periodo più freddo, ma abbiamo osservato che non è affatto così: è stata una sorpresa anche per noi». Le zanzare tigre in quel periodo dell'anno non sono attive, però trovano rifugi nei quali nascondersi.Tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo i temibili insetti ricompaiono ed è qui che bisognerebbe intervenire con una disinfestazione: «Ma è necessario soppesare bene i lati positivi e quelli negativi di ogni tipologia di intervento». Durante una disinfestazione di questo tipo è necessario chiudere le finestre, non lasciare panni stesi sui balconi e pulire, subito dopo, le ringhiere dei terrazzi. Anticipa Anna Maria Bassot: «A Bolzano vorremmo evitare di agire in questo modo, perché queste sostanze, che pure non sono nocive per gli uomini, possono provocare qualche fastidio. La nostra idea sarebbe di provare con una soluzione meno invasiva: inserire nelle acque stagnanti bacilli innocui per l'uomo, ma capaci di alterare la riproduzione delle zanzare, rendendone sterili le uova ». Un'operazione che dovrebbe avvenire proprio tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo. Molto importante, prosegue, «è anche l'eliminazione delle acque stagnanti nei giardini e nei balconi privati. La prevenzione non è facile, noi della Asl stiamo collaborando con il Centro di sperimentazione agraria e forestale di Laimburg e con il Comune per capire quale sia effettivamente la soluzione migliore, chiaramente è necessario informare la popolazione». È fondamentale che tutti si impegnino, svuotando sottovasi e annaffiatoi, e tenendo pulite grondaie e fontane: basta veramente pochissima acqua perché queste zanzare si riproducano, come spiega l'opuscolo pubblicato sul sito web del Comune di Bolzano alla voce ambiente.

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