Albes, al progetto del nuovo cimitero un premio europeo 

Gli spazi e il silenzio. La storica struttura è stata ampliata e, attraverso l’uso dei materiali e la distribuzione della luce, le sue parti  sono state ripensate per invitare alla riflessione e al raccoglimento


Fabio De Villa


Bressanone. Il progetto per il cimitero di Albes, a Bressanone, ha vinto il premio internazionale “BigSee Architecture Award” che seleziona annualmente le migliori opere di architettura realizzate in Europa. E si tratta di un nuovo riconoscimento per l’architetto brissinese Stefano Peluso, che nel 2018 era entrato fra i 30 finalisti del “Premio Architettura Alto Adige”. Questa volta, il progetto da quasi un milione di euro che ha riguardato l’espansione dell’area cimiteriale di Albes si è aggiudicato il primo posto nella categoria “spazi architettonici pubblici e commerciali”.

Cosa caratterizza questo progetto?

“La sua geometria - risponde Peluso - che riprende la forma planimetrica del cimitero esistente, reinterpretando in chiave contemporanea gli elementi architettonici che caratterizzano l’area”.

Cosa ha voluto “evidenziare” con questo progetto?

“L’intento è stato quello di creare un contrasto che metta in risalto il cimitero storico e crei con esso una sinergia che valorizzerà appunto l’antico e tradizionale cimitero”.

Come viene accompagnato il visitatore all’interno della nuova area?

“Dal vecchio cimitero il visitatore accede al cortile e a un’area porticata dove si trovano le urne funerarie e l’ossario. Un ampio lucernario è stato inserito per enfatizzare la sacralità di questo spazio e fare da tramite tra lo spazio per i colombari e il muro di contenimento a nord. La luce che entra dall’alto da una grande apertura a forma di piramide tronca cade sulle superfici dei muri di cemento e crea una geografia mutevole delle ombre. Lo spessore del muro di cinta consente di organizzare varie funzioni. Le sporgenze sopra il muro di contenimento creano un portico che, secondo la tradizione locale, abbraccia il cortile dove avviene la sepoltura, offrendo un luogo riparato ai visitatori. Il contrasto tra il cemento e il bronzo dei pannelli e delle lampade è l’unica nota stilistica in un contesto altrimenti austero”.

Come verrà usato il cimitero?

“Il cimitero è luogo di culto, meditazione e silenzio. Per questo motivo, vorrei che questo spazio comunicasse direttamente e intimamente con l’utente. Lo spazio deve parlare da solo. Al giorno d’oggi, la distrazione è uno stile di vita e la comunicazione costante è un’abitudine. Viviamo in un tempo di continue interferenze: un costante rumore di fondo caratterizza le nostre giornate. E, quando incontriamo il silenzio, lo sperimentiamo come un’anomalia; invece di apprezzarlo, ci sentiamo a disagio”.

Cosa offre oggi questo ampliamento?

“La nuova area cimiteriale è stata collegata al vecchio cimitero da una rampa, il tutto eliminando le barriere architettoniche. Il cimitero di Albes è stato ampliato con 58 tombe e 45 spazi per urne, in modo da portare le tombe a 160 e risolvere per i prossimi 30 anni il problema della carenza di loculi”.













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