I timori

Allarme amianto alle case Ipes: proteste e paura a Brennero

Mario Landi, residente nel condominio in via San Valentino, denuncia lo svolgimento dei lavori di bonifica a cura di alcuni operai in tuta asettica: "sono stati portati via tredici sacchi con la scritta 'contiene amianto' "

SCOPERTA Bolzano, trovato amianto in un cantiere Ipes. "Ma non c'è pericolo"


Luca Masiello


BRENNERO. Una leggera nevicata stava ricoprendo il paese del Valico, nella mattinata dell'antivigilia di Natale. «Meglio così, la neve purifica, magari si porta via un po' di sporcizia», dice Mario Landi con la voce rotta dalla disillusione.

Mario Landi vive a Brennero da una vita, abita in quel complesso di case Ipes in via San Valentino; un grosso rione, si potrebbe definire, dove tutti si conoscono da sempre e la vita scorre secondo dinamiche scandite da una ormai rodata routine. Questo fino a pochi giorni fa, quando da un furgone di una ditta sono usciti degli uomini bardati in tute asettiche e mascherine, come gli operatori sanitari ai tempi del primo lockdown. È bastato leggere il logo rosso sotto il nome della ditta per comprendere che qualcosa stava accadendo, e che quel qualcosa confermava un timore ormai datato: "Bonifica amianto".

Signor Landi, che cosa sta accadendo al Brennero?
Siamo spaventati, qualche giorno fa abbiamo visto arrivare questo furgone e non ci abbiamo messo molto a capire che si trattava di una bonifica dall'amianto, che temiamo serpeggi fra le nostre case. Qualche tempo fa si sono liberati alcuni appartamenti ed è arrivata una squadra di operai per ristrutturarli, dar loro una sistemazione prima di affittarli a nuovi inquilini. Poi i lavori si sono fermati, e in questi giorni è arrivata una ditta specializzata in bonifica dall'amianto; gli operai in tuta asettica hanno iniziato a togliere il linoleum dai pavimenti, raccoglierlo in sacchi e portarlo nel nostro cortile comune: sono tredici sacchi, attualmente, e la scritta rossa che recano spaventa: "Attenzione. Contiene Amianto".

Non lo sapevate che sarebbero arrivati? Nessuno vi ha avvisato?
Nessuno, è stata un'improvvisata. Hanno iniziato dal civico 46, hanno continuato con il 47, poi il 48 e probabilmente continueranno con il 45, dove viviamo noi, ma finora nessuno ci ha avvisato. Quello che impressiona è l'abbigliamento degli operai: indossano tute protettive, evidentemente perché trattano materiale pericoloso per la salute. E noi continuiamo a vivere la nostra quotidianità come se nulla fosse, entriamo e usciamo dagli edifici come ogni giorno. Non me ne intendo, non sono un tecnico, ma nessuno di noi sta vivendo momenti tranquilli, in questo scenario.

Avete mai avuto ilo sospetto che ci fosse dell'amianto nelle vostre case?
Il sospetto? In realtà abbiamo da anni la certezza che ci sia. Nel febbraio di quest'anno avevamo chiamato l'Ipes perché da un tubo di areazione dello sgabuzzino entrava aria fredda. Sono arrivati gli operai per ripararlo, e questi si sono accorti che c'era dell'amianto. Ma non hanno rimosso il tubo, hanno solo tappato il buco, spiegandoci che in questo modo non ci sarebbe stato pericolo. L'hanno sigillato e basta.

E non hanno apportato alcuna miglioria?
Diciamo che ci hanno provato, magari la buona volontà ce l'hanno anche messa: nel 2018 hanno rifatto il cappotto al palazzo, e da quel momento sono improvvisamente iniziate le infiltrazioni di umidità. La muffa è iniziata a dilagare ovunque, in tutte le stanze, una presenza ormai fissa, negli appartamenti in cui viviamo. E se ad essa ci aggiungiamo anche la possibilità che ci sia dell'amianto sotto i nostri piedi, non è difficile comprendere il nostro stato d'animo.













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