«Deposito del Bbt a Varna? Per ora è una delle ipotesi» 

Il direttore dell’Osservatorio Ausserdorfer e le paure di interventi ai Prati Gatsch «Abbiamo il sì di alcuni proprietari, ma non è stata presa alcuna decisione»


di Fausto Da Deppo


VARNA. “I Prati Gatsch, a Varna, sono fra le possibilità da considerare per la localizzazione di un deposito per i materiali di scavo delle due gallerie della tratta d’accesso sud del Tunnel di Base del Brennero, la tratta da Fortezza a Ponte Gardena”. Lo spiega il direttore dell’Osservatorio del Bbt Martin Ausserdorfer e le sue parole sono una risposta alle preoccupazioni che da giorni serpeggiano a Varna, fra la popolazione che teme che quell’area, nei pressi del lago e di un castagneto, con un deposito stimato di due milioni di metri cubi di terra e sassi (Ausserdorfer parla di “un milione e mezzo”) possa cambiare aspetto per sempre. Nonostante ogni eventuale assicurazione di ripristino ambientale.

Ausserdorfer quindi ammette che si sta considerando quel sito, ma precisa che tecnici e amministratori ne devono percorrere ancora parecchia di strada per arrivare dalle valutazioni ai progetti e dai progetti ai cantieri: “Per i depositi che servono allo sviluppo del Bbt si stanno studiando varie soluzioni e, fra queste, ci sono anche i Prati Gatsch, dove alcune aree sono state offerte dai proprietari o dove comunque per alcune aree abbiamo il consenso dei privati. Questo non significa che una decisione sia stata presa. Con lo stesso Comune di Varna non abbiamo concluso o definito nulla e, lo sottolineo, la collaborazione con gli enti locali è fondamentale. Se vogliamo fare una scaletta dei passi o dalle tappe che portano a individuare un intervento, direi che il consenso dei proprietari rappresenta il primo step, cui seguono la fattibilità tecnica dell’opera e il sì espresso dai politici. In generale per i lavori del Bbt e legati al Bbt il principio è di non procedere attraverso espropri o forzature e, in questo caso in particolare, non c’è la minima intenzione di litigare con il Comune di Varna o con la sua gente”.

Insomma, l’ipotesi che porterebbe verso Prati Gatsch 2 milioni (o 1,5) di metri cubi scavati per il grande tunnel “è un progetto da studiare - riprende Ausserdorfer - come tanti connessi con la Galleria di Base. Non è un fatto”. Questo per “dire come stanno la cose” e per rassicurare chi a Varna si è già schierato sulla difensiva: “Le paure, le preoccupazioni della gente le capisco - assicura il direttore dell’Osservatorio - ma anche in questo genere di timori occorre aver chiaro di cosa parliamo: non di una decisione presa, ma di una possibilità allo studio. Del resto, per progetti di questa portata le valutazioni richiedono tempo: non si può dire abbiamo bisogno di un deposito, lo facciamo qui o là. La discussione fa parte di questo lavoro: se ne parlerà in consiglio a Varna con un’interrogazione (presentata dai consiglieri comunali Peter Tauber e Günter Pallhuber della lista "Grüne Bürgerliste Vahrn”, ndr), poi il 7 maggio è prevista un’assemblea pubblica e successivamente un altro consiglio comunale affronterà il tema”.

Nell’agenda del Bbt, “prima si stabilisce dove ricavare quel deposito e meglio è - ammette Ausserdorfer - ma il sito rientra in un progetto la cui gara d’appalto sarà predisposta entro quest’anno e i cui primi lavori sono in calendario per l’anno prossimo”. C’è tempo per indirizzare quei materiali di scavo lontano da lago e castagneto, penseranno a Varna quanti hanno sottoscritto o sottoscriveranno la raccolta firme dei “preoccupati”.















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