VIPITENO. Quando un catanese di 67 anni è stato fermato, l’altro giorno, alla barriera di Vipiteno alla guida di un furgone con targa tedesca con 700 litri di birra (pagata e con tanto di fattura al seguito) era assolutamente tranquillo. «L’ho comprata - ha dichiarato ai baschi verdi - per fare festa con qualche amico in Sicilia. Se volete vi faccio vedere la fattura». Dopo averla esibita ha capito di aver fatto, però, i conti senza l’oste. «L’uomo - spiega il colonnello Gabriele Procucci, Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Bolzano - non è stato in grado di esibire alcun documento che attestasse l’avvenuto pagamento dell’imposta di fabbricazione (la cosiddetta accisa ndr)». Si tratta di poche centinaia di euro in tutto, ma se l’imposta di fabbricazione non viene pagata ci sono anche risvolti penali, oltre ad una maxi-multa da poco meno di 8 mila euro. L’intera partita di birra è stata sequestrata e il catanese di 67 anni è stato denunciato a piede libero per il reato di «sottrazione all’accertamento o al pagamento dell'accisa» (disciplinato dagli articoli 40 e 49 del D. Lgs. 504/1995), punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa dal doppio al decuplo dell'imposta evasa (in ogni caso non inferiore a 7.746 euro)». L’imposta sulla produzione di birra in linea teorica dovrebbe essere pagata dal produttore ma in mancanza di un’attestazione di quest’ultimo l’onere ricade su chi ha la detenzione dei beni. In questo caso il signore siciliano – da tempo iscritto all’anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) e domiciliato anagraficamente in Germania – a cui sono state sequestrate 700 bottiglie di birra ed è stata comminata la pesantissima sanzione. Tra multa e birre (nemmeno consumate) il conto per lui è stato salatissimo: quasi 10 mila euro.

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