«I profughi? Spaleranno anche la neve» 

La promessa della giunta: «Aiuteranno gli addetti del cantiere: dobbiamo solo ottenere le necessarie autorizzazioni»


di Luca Masiello


BRESSANONE. «Per questa prima nevicata non è stato possibile utilizzarli - per questioni di tempo e organizzazione - come forza lavoro, ma a breve i richiedenti asilo verranno impiegati a Bressanone anche per spalare la neve, a fianco degli addetti del cantiere comunale, per rendere le strade più sicure». Una squadra di operai muniti di pala, picco e sacchi di sale che partirà dai cancelli della ex caserma Schenoni: è lo scenario al quale fra poco tempo si potrà assistere nelle giornate in cui la neve fioccherà sul fondovalle ed il ghiaccio rivestirà i marciapiedi.

A confermarlo è l’assessora all’integrazione Monika Leitner, che proprio in questi giorni sta gestendo l’impiego dei richiedenti asilo nelle varie società in house del Comune. «La settimana scorsa abbiamo accolto gli ultimi arrivati dei sessanta profughi – spiega l’assessora – la Schenoni è ora al completo, e gli ospiti stanno iniziando ad inserirsi nel loro nuovo mondo. Tre di essi sono già stati impiegati come volontari. Uno presta servizio nell’areale del Lido: si occupa della manutenzione del verde, di aprire e chiudere i cancelli del giardino e nutre gli animali. Altri due lavorano in mensa, in quella di via Dante e alla San Michele, quella accanto alle scuole professionali Tschuggmall».

Per gli altri (sono ventotto, in tutto quelli che sono stati già “prenotati” dal Comune) è solo questione di tempo: dal Municipio sono partite le lettere alle società che avevano dimostrato interesse, e a breve inizieranno ad essere impiegati nelle mense, nelle case di riposo, nella Municipalizzata e nel cantiere comunale. «Negli ultimi tempi molte altre organizzazioni ci hanno offerto la loro disponibilità ad accoglierli. Svolgeranno lavori utili per tutta la cittadinanza», continua l’assessora Leitner. Compiti a favore della collettività, appunto, fra cui rientrerà anche lo spalare la neve nei casi di “emergenza”, come quelli degli ultimi giorni, quando una forte nevicata e la successiva gelata hanno trasformato le vie della città in una pista di pattinaggio.

«Sarebbe stata un’ottima occasione per farci aiutare subito da loro, ma purtroppo non è stato possibile – continua – i richiedenti asilo sono qui da pochissimo tempo, al massimo da due settimane: per impiegarli sulla strada c’è bisogno di passare attraverso una serie di pratiche organizzative e burocratiche che non si possono risolvere in pochi minuti. Ma in un lasso di tempo ragionevolmente breve saranno proprio i richiedenti asilo a darci una mano importante in queste occasioni».

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