Bressanone. In piazza Duomo a Bressanone è arrivato il primo defibrillatore mobile della città, novità che segue quanto fatto a Vipiteno e in altre località regionali. A questo dovrebbe seguire l’installazione di altri apparecchi simili in città, chiedendo aiuto anche alle grandi aziende della cittadina vescovile. Un grazie, intanto, va dal Comune all’associazione di donatori di sangue Avis, attiva ormai da decenni a Bressanone e che registra numeri crescenti tra i donatori regolari e i nuovi soci.

“Oltre alla pianificazione delle donazioni, l’associazione è impegnata da anni in varie attività pubbliche con lo scopo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della donazione di sangue – spiega la presidente Renate Prader (al centro della foto sopra con il sindaco Brunner a sinistra, foto De Villa) - In questo caso l’Avis ha deciso di donare un defibrillatore mobile alla città vescovile. Un grazie va all’amministrazione comunale per il sostegno che ci ha dato nelle varie attività da noi organizzate e ai brissinesi per aver contribuito con le loro donazioni di sangue a salvare delle vite, nel vero senso della parola. Nel mio doppio ruolo di presidente della sezione Avis di Bressanone e vice presidente di Avis Alto Adige posso rallegrarmi doppiamente di questa iniziativa che finalmente ci consente di portare il primo defibrillatore pubblico nel nostro comune. La nostra intenzione è quella di proseguire su questa strada e ampliare questa gamma di apparecchi in città, in particolare chiedendo il prezioso aiuto e supporto finanziario delle nostre grandi aziende che potrebbero sponsorizzare queste apparecchiature utili a salvare delle vite”.

Dopo un sopralluogo con la presidente della Croce bianca Alto Adige Barbara Siri e al presidente della sezione di Bressanone Florian Gottardi, il primo sistema Aed (automated external defibrillator, defibrillatore automatico esterno) è stato istallato nei giorni scorsi davanti all’entrata del municipio in piazza Duomo. Secondo Prader, è un valore aggiunto in ambito di sicurezza e salute delle persone, per la popolazione residente e per i molti turisti che ogni anno si fermano ad ammirare le bellezze della città vescovile. Per quanto concerne la manutenzione dell’apparecchio, sarà la Croce bianca ad occuparsi di quella ordinaria, mentre sarà a carico dell’Avis di Bressanone la manutenzione straordinaria. F.D.V.