Bressanone. Dopo aver preso di mira case e la sede delle associazioni di Bressanone, i ladri si sono introdotti nei locali della sezione italiana dell’asilo Rosslauf, nell’omonimo quartiere. È accaduto nel fine settimana: i ladri sono tornati a colpire dopo aver devastato solo qualche giorno prima le sedi associative brissinesi alle scuole Rosmini.

A scoprire quanto era accaduto all’asilo Rosslauf sono stati gli insegnati che ieri mattina si sono recati al lavoro. In una piccola aula del piano terra dedicata proprio ai maestri, uno o più individui erano riusciti a forzare un armadietto, evidentemente convinti di trovarvi all’interno oggetti di valore. Ancora una volta, invece, il bottino è stato magro se non addirittura nullo e, ancora una volta, sono rimasti i danni, concentrati nelle aule della sezione italiana della scuola, mentre quelle di lingua tedesca non sono state di fatto toccate.

Rimane intanto da capire da dove questi individui siano entrati all’interno dei locali dell’asilo. Tutte le porte d’ingresso, infatti, erano regolarmente chiuse ieri mattina e nessuna mostrava i segni tipici di forzature, così come le finestre non sembra siano state toccate. Così, questa volta i danni sono stati limitati agli armadietti della sala insegnati.

L’asilo si trova al centro della zona residenziale di Rosslauf, ma nessuno sembra aver visto, notato o sentito nulla nella notte tra sabato e domenica. “Meraviglia il fatto che non vi sia un sistema d’allarme nei nostri asili e nelle nostre scuole – interviene il consigliere comunale Antonio Bova – Il recente furto alle scuole Rosmini è stato emblematico: dove manca un custode, ci dovrebbe essere almeno un sistema d’allarme per tutelare i nostri istituti scolastici. Per non parlare poi della videosorveglianza: negli asili di lingua italiana e tedesca, oltre a mancare un sistema d’allarme, manca un sistema di telecamere a circuito chiuso”. All’asilo Rosslauf sono intervenute le forze dell’ordine per cercare qualche indizio o impronta lasciati da uno o più malviventi. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulle indagini.