Nuovi tracciati sulla Plose per fare «downhill» 

I confinanti protestano perché i biker escono «spesso dai sentieri dedicati» L’assessore Del Piero: «Vigileremo con attenzione ma fa parte del rilancio»


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. Torna a far discutere la proposta della Plose Ski spa di realizzare tracciati per mountain bike e downhill dalla stazione a monte della funivia Plose alla stazione a valle dell’impianto Palmschoss nella zona di Eores. La prima variante del progetto, che ha già ottenuto un via libera condizionato da parte della giunta, sarà esaminata mercoledì 21 febbraio della commissione edilizia. I confinanti sono comprensibilmente perplessi «perché molti biker escono regolarmente dal tracciato in una zona comunque sensibile dal punto di vista ambientale» e si chiedono se il progetto debba ritenersi necessario o meno. Stiamo parlando di un tratto con bosco, prato, pascolo alberato, una fonte idropotabile con una zona di rispetto e una zona di verde alpino. Ieri abbiamo fatto il punto con il vicesindaco Claudio Del Piero, che garantisce massima attenzione su quanto verrà realizzato.

Vicesindaco, i confinanti protestano. Si attendono decine di mountain bike sfrecciare a tutta velocità dalla cima ai piedi della Plose. Sarà così?

«In giunta, ovviamente, ne abbiamo discusso a lungo, proprio per cercare di tutelare tutte le parti in causa. Nel progetto si parla di percorsi per mountain bike e non esplicitamente di downhill..».

Già, ma una volta che sarà pronto il sentiero dedicato arriveranno decine di praticanti di downhill. Lo stesso potrebbe accadere sul Colle, a Bolzano. Perché siete d’accordo?

«Chiederemo a tutti di avere il necessario buon senso. Ma questi percorsi fanno parte del piano di rilancio della Plose, la montagna dei brissinesi che continua a riscuotere consensi crescenti sebbene non faccia parte di caroselli importanti. Stiamo parlando di 7 mila abbonamenti stagionali per l’inverno: non è poco. Ci sembra giusto pensare anche ai mesi estivi».

La Plose Ski spa ha tutte le autorizzazioni del caso?

«Prima di dare il nostro via libera abbiamo fatto tutte le verifiche. C’era il via libera preventivo della Forestale ma anche l’ok per la valutazione di impatto ambientale. Siamo tranquilli».

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