Bressanone. Prende il via nella giornata di oggi la campagna vaccinale presso le strutture per anziani gestite dall’Azienda pubblica servizi alla persona - Apsp Santo Spirito di Bressanone, un giorno in ritardo rispetto alle iniziali previsioni. A spiegare nel dettaglio la situazione è la direttrice Michaela Summerer, che fa il punto all’indomani del focolaio di contagi Covid segnalato in due delle tre strutture brissinesi.

Come si svolgerà questa prima giornata?

“La campagna di vaccinazioni inizierà alla casa di riposo di viale Mozart. Abbiamo dovuto riprogrammare l’intervento aggiornando la data di avvio messa inizialmente in calendario a oggi (ieri, ndr), in quanto abbiamo casi positivi all'interno della struttura e questo ha fatto cambiare almeno in parte i nostri piani. Nel dettaglio, si inizierà in un reparto dove non ci sono stati casi positivi”.

Quali informazioni è possibile avere riguardo i casi positivi attuali?

“In settimana contiamo di raccogliere tutte le informazioni e fare un comunicato stampa con i dati precisi e aggiornati. Possiamo confermare che al momento la situazione è di 43 casi tra anziani ed assistenti sanitari, con 15 casi nella casa di riposo in viale Mozart, 15 casi trasferiti a Bolzano, 3 nella struttura Beato Artmanno in piazza Santo Spirito e 10 casi tra i sanitari”.

Come si evolve la situazione?

“Non possiamo escludere che possa emergere qualche nuovo caso di contagio, ma ci aspettiamo anche decorsi incoraggianti per i casi confermati, che, come già detto, non presentano criticità”.

Quanti vaccini saranno effettuati nelle strutture brissinesi nella prima giornata di somministrazioni?

“Inizieremo con la struttura per anziani di viale Mozart e il Sanatorio di via Dante con circa 35 ospiti in totale, per poi proseguire nei prossimi giorni. Purtroppo questa pandemia e le conseguenti misure da adottare ci obbligano a una programmazione a breve. Risulta infatti difficile per noi riuscire a stilare un piano preciso a lungo termine, proprio perché siamo in una situazione straordinaria, che ogni giorno va affrontata e analizzata sulla base dei riscontri del giorno precedente”.

Quanti anziani sono attualmente assistiti all'interno delle strutture dedicate del Comune di Bressanone?

“Si tratta di tre strutture che ospitano in tutto 174 anziani, ma solo due di queste sono state interessate dal contagio in modo improvviso”.

Vi siete potuti fare un'idea sull'origine del contagio?
“Purtroppo nulla di preciso è emerso dopo le evidenze della positività delle persone, siano come detto anziani assistiti o operatori delle strutture. E devo ammettere che siamo rimasti stupefatti per il numero alto di casi registrati in un breve lasso di tempo e non riusciamo al momento ad ipotizzare l’origine del contagio. Il focolaio, secondo gli accertamenti che sono stati effettuati, è iniziato il 28 dicembre scorso, subito dopo Natale. Durante i primi 10 mesi della pandemia tutto era andato bene e, salvo qualche caso, non c’era stato allarme. Poi, appunto, il 28 dicembre, un ospite raffreddato è stato sottoposto al test antigenico ed è risultato positivo”.

Ed è ovviamente scattato il piano degli intgerventi specifici...

“Certo. A quel punto abbiamo immediatamente allertato il Gruppo Covid di Bolzano e ci è stato detto di effettuare i tamponi a tutti gli ospiti del reparto in cui si trovava l’anziano risultato positivo. In questo modo, attraverso gli esami, abbiamo registrati altri sette positivi e il focolaio ha preso una consistenza significativa. Adesso siamo comunque fiduciosi, anche perché tutti gli anziani positivi, molti dagli 80 anni di età in su e con varie patologie, non hanno forme gravi di contagio e non manifestano sintomi di gravità preoccupante”.

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