Val d’Isarco, 21600 pasti a domicilio agli anziani 

Il servizio. La Comunità comprensoriale ha organizzato preparazione e consegne per il 2021 La spesa presunta è attorno ai 210 mila euro. Nel 2019 sono state assistite 305 persone


Fausto Da Deppo


Val d’isarco. La Comunità comprensoriale Val d’Isarco ha calcolato che nel corso del 2021 “presumibilmente dovranno essere acquistati 21.600 pasti presso ristorazioni locali”. Si tratta di pasti da portare agli anziani (305 persone assistite nel corso del 2019), alle loro rispettive case, nell’ambito del servizio cosiddetto “vitto su ruote”, un servizio, precisa l’ente comprensoriale, che “in caso di bisogno deve essere garantito in tutto il territorio”, rispondendo anche “in maniera veloce alle esigenze sul posto”.

E così la giunta del presidente Walter Baumgartner si è messa alla ricerca e ha selezionato 14 alberghi, associazioni, ristoranti che possano garantire le forniture necessarie, con o senza consegna a domicilio, nell’arco dell’intero anno che verrà.

E sono stati incaricati l’Hotel Grüner Baum di Bressanone al prezzo stimato di 18.547 euro (più iva, come per tutti prezzi elencati in seguito), l’associazione Kolpinghaus Brixen anch’essa di Bressanone per l’importo stimato di 19.008 euro, l’Hotel Rosental di Alois Hinteregger a Luson (e qui il prezzo stimato nell’accordo ammonta a 22.911 euro), l’albergo Saubacherhof di Oskar Gafriller a Barbiano, sempre contattato per la preparazione di “vitto su ruote” per il periodo dal 1° gennaio prossimo al 31 dicembre 2021, e per un prezzo stimato di 2.454,30 euro.

L’incarico di preparazione dei pasti coinvolge anche l’albergo Traube di Karin Rabanser & Co. a Barbiano, per un prezzo stimato di 22.920 euro, e Heini’s Bistro di Roland Kerschbaumer con sede a Velturno (prezzo stimato di 27.648 euro), l’albergo Weisses Kreuz di Obrist Johann & Co a Lazfons di Chiusa (prezzo stimato di 29.605 euro) e l’albergo Valentin di Stecher Hans Jörg & Co. Sas sempre a Chiusa ma a Verdignes (prezzo stimato di 11.746,50 euro).

Ancora, hanno trovato l’accordo con la Comunità comprensoriale per la preparazione dei pasti nei dodici mesi del prossimo anno l’albergo Stern di Leitner Helene a Tiso in Val di Funes al prezzo stimato di 8.000 euro, l’albergo Pitzock di Oskar Messner a Funes al prezzo stimato di 3.820 euro e la Pizzeria Viel Nois di Messner Franz sas anch’essa a Funes al prezzo stimato di 11.000 euro.

Dell’elenco di ristoratori che saranno impegnati nel servizio “vitto su ruote” fanno parte infine Cassar Srl (Sportwirt Varna) con sede a Varna (prezzo stimato di 9.000 euro), Peter Mitterrutzner (albergo Wöhrmaurer) con sede a Velturno (prezzo stimato di 19.100 euro) e l’Hotel Kabis di Messner Konrad & C. a Funes (prezzo stimato di 2.000 euro).

L’impegno di spesa complessivo sfiora i 210 mila euro, anche se si tratta come detto di una stima, perché, sottolinea la Comunità comprensoriale, “il modo, la misura e la durata delle prestazioni sono difficilmente prevedibili e necessitano di un’analisi precisa da parte delle responsabili dell’aiuto domiciliare”.

Così, nell’indagine di mercato fra gli operatori sul territorio sono stati intanto valutati e confrontati “la reperibilità, le prestazioni, l’orario di apertura, la continuità, la flessibilità, la qualità, la quantità e il prezzo", considerando che “la preparazione del vitto su ruote deve essere garantita da lunedì al sabato per almeno 5 giorni consecutivi” e che la consegna dei pasti avviene spesso tramite volontari e “viene organizzata con i volontari secondo la durata del viaggio e la distanza”.

Insomma, un’organizzazione complessa, impostata su un principio scandito dalla Comunità: “L’incarico istituzionale impone di fornire e rendere possibile il vitto per anziani trovando la soluzione più adeguata al fabbisogno e la più economica”.













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