4 NOVEMBRE

Cento anni fa la fine della grande Guerra. L'Anpi: "Memoria storica e dialogo"

"Dire no al pericoloso rinascere di nuovi nazionalismi, fascismi e razzismi. Rifiutare atti provocatori e unilaterali finalizzati a costruire nuove tensioni e a riproporre simboli e odi del passato. Ridare dignità a chi decise di disertare" (foto da pagina Facebook Anpi Alto Adige Südtirol)



BOLZANO. L'Anpi Alto Adige ad un secolo dalla fine della Grande Guerra sottolinea l'importanza della memoria storica nel segno della pace e convivenza. «Un secolo fa, il 4 novembre ebbe termine la Grande Guerra. I tanti lutti, i tanti sacrifici e le tante tragedie che essa comportò non portarono ad alcuna vittoria e non risolsero alcun problema. Posero, anzi, le basi per nuovi odi, nazionalismi, razzismi, guerre e per l'affermarsi di sanguinarie dittature. Ricorrono quest'anno anche il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e della promulgazione della Carta Costituzionale nata da quella Resistenza antifascista e antinazista che seppe restituire piena libertà e dignità al Paese. Nella giornata dedicata all'Unità Nazionale e alle Forze Armate sia centrale una completa e non strumentale Memoria Storica nel segno della pace e della convivenza, attiva nel rifiuto del pericoloso rinascere di nuovi nazionalismi, fascismi e razzismi, rivolta in particolare alle nuove generazioni. In questo senso, nella nostra terra, è necessario valorizzare le iniziative di dialogo che negli scorsi anni hanno consentito di superare antichi conflitti e contrapposizioni», così l'Anpi in una nota.

«È giusto ed opportuno proseguire su quella strada - continua l'Anpi - rifiutando atti provocatori e unilaterali finalizzati a costruire nuove tensioni e a riproporre simboli e odi del passato. È anche necessario ridare dignità e ricordare degnamente anche tutti coloro che, rifiutando la logica di quella che giustamente Papa Benedetto XV° definì "inutile strage", decisero di disertare, spiegando, inoltre, alle giovani generazioni le lacrime e il sangue di cui sono responsabili personaggi storici a cui nel passato sono state intitolati vie luoghi della città», conclude l'Anpi.













Altre notizie

Attualità