il caso

Centro Destra, raccolte 350 firme contro l’obbligo di Dna sui cani

«Siamo colpiti dalla risposta della popolazione a questa iniziativa», afferma Patrizia Brillo, consigliere comunale di Bolzano. Il partito di Maturi sostiene che la legge sia di fatto una tassa sui cani



BOLZANO. Prima giornata di raccolta firme del Centro Destra per chiedere l'abrogazione della legge provinciale che obbliga tutti i proprietari di cani residenti in Alto Adige ad effettuare il test del dna al proprio animale. «Siamo colpiti dalla risposta della popolazione a questa iniziativa, non capita spesso di raccogliere oltre 350 firme in una mattinata», afferma Patrizia Brillo, consigliere comunale di Bolzano, «fortunatamente eravamo in quattro a raccogliere i dati, non ci siamo fermati un attimo per tutta la mattina. Alcune persone sono arrivate addirittura da Laives, Appiano e altri comuni limitrofi a Bolzano solo per firmare», conclude Brillo.

«Proprio sulla scia di questo entusiasmo e della richiesta dei residenti fuori Bolzano abbiamo organizzato per sabato prossimo altri gazebo, oltre che a Bolzano, anche a Merano e Bressanone» continua Filippo Maturi, «nelle prossime settimane copriremo la maggior parte della Provincia, è un tema estremamente sentito e trasversale. Giovedì saremo in piazza Matteotti e sabato sempre qui al mercato».

Dal 1 gennaio 2024 ogni proprietario di cane è obbligato a eseguire il prelievo del dna, con l’obiettivo – nelle intenzioni della Giunta provinciale – di archiviare i dati del dna per individuare i proprietari che non puliscono le deiezioni dei loro amici a quattro zampe. I costi dell’operazione però sarebbero a carico del proprietario: un minimo di 60 euro, che aggiunti al costo del veterinario possono salire a oltre 100.

I cani censiti in Alto Adige sono circa 45mila, che quindi potrebbero portare nelle casse provinciali circa 3 milioni di euro. Il Centro Destra di Filippo Maturi si oppone al provvedimento perché lo considera null’altro che una vera tassa sui cani.













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