il caso

Chico Forti, Di Maio: "Dagli Stati Uniti mancano ancora i documenti per il trasferimento in Italia"

Il ministro: «La procedura è complessa, il mio impegno incessante»

LO ZIO GIANNI. "Ormai è allo stremo"



TRENTO. "Ad oggi, gli Stati Uniti non hanno ancora trasmesso la documentazione prevista" per il trasferimento In Italia di Chico Forti.

Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio rispondendo ad un'interrogazione alla Camera sottolineando che l'impegno della ministra della Giustizia Marta Cartabia e "mio personale è pieno e incessante".

"Non appena si è insediata la nuova amministrazione Biden uno dei primi argomenti di collaborazione tra me e il Segretario di Stato Blinken è stato proprio il caso Forti. La nostra Ambasciata a Washington continua nell'azione di impulso presso le Autorità statunitensi ai più alti livelli", ha sottolineato il ministro.

Chico Forti compie 62 anni

Da vent'anni Chico Forti è detenuto negli Stati Uniti. Dopo che il governatore della Florida a dicembre ha firmato il via libera per il ritorno in Italia dell'imprenditore trentino

"La procedura per rendere effettivo il trasferimento è complessa", ha spiegato Di Maio assicurando che "c'è l'impegno di tutti, del governo come del Parlamento, affinché Chico torni presto.

Lui ne è consapevole, tanto è vero che proprio ieri ha dichiarato che sa che stiamo facendo di tutto per riportalo a casa. E colgo l'occasione per ringraziarlo per le belle parole che ha voluto dedicare alla Ministra Cartabia e a me per il lavoro che stiamo facendo".

Intanto, l'ambasciata italiana a Washington ha confermato che la Florida ha spostato Forti "in un penitenziario dal quale avverrà il trasferimento, in una sezione che non è di massima sicurezza". "Non smetteremo e daremo il massimo finché l'obiettivo non sarà raggiunto", ha concluso il ministro. 













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