Il caso

Disabili e scuolabus, protesta per i disagi: «I nostri figli non sono pacchi»

La Provincia cambia operatore e avverte: «Problemi dal 29 aprile». Le famiglie amareggiate: «Non potevano attendere la fine dell’anno scolastico?»



BOLZANO. «I nostri figli non sono pacchi. Ci meraviglia che la Provincia, da un giorno all'altro, senza preavviso, abbia annunciato da lunedì 29 aprile disagi per lo scuolabus. La Ripartizione Diritto allo studio ha una vaga idea di cosa significhi avere un ragazzo o una ragazza disabile da accompagnare a scuola? Evidentemente no». I genitori protestano: «Se chiudi un contratto e ne apri un altro aspetti almeno che sia finito l'anno scolastico. Non ci possono trattare così. Questa vicenda è stata gestita in modo inaccettabile. Ci auguriamo una soluzione immediata». Occorre l'intervento del presidente Arno Kompatscher.

Il 24 aprile la Provincia annuncia disagi per lo scuolabus dal 29

In un comunicato stampa del 24 aprile la Ripartizione Diritto allo studio ha annunciato da lunedì 29 aprile possibili problemi per la copertura del servizio di trasporto per bambini e scolari con disabilità. I servizi in questione - si legge in una nota- sono quelli erogati fino al 24 aprile - data di chiusura del contratto - dall'operatore Adlatus ed Easy mobil. «L'appalto è stato assegnato all'Alpin Bus Service, nell'ambito di una gara a procedura aperta che al momento non risulta ancora legalmente efficace. Il 24 aprile l'amministrazione ha presentato un provvedimento d'urgenza al nuovo operatore che deve assumere il servizio dal 29 aprile. Continueremo a fare tutto ciò che è in nostro potere per garantire nei prossimi giorni questo servizio essenziale». Ma palazzo Widmann prevede comunque disagi.

I genitori protestano: «Gestione inaccettabile»

In redazione arrivano lettere e telefonate di genitori con figli affetti da disabilità gravi e gravissime che non sanno più cosa fare.«Lunedì moltissime famiglie - protestano - ripartiranno nell'incertezza più totale. Chi potrà tamponerà con mezzi propri, ci sarà chi si vedrà costretto a tenere i propri figli a casa con le inevitabili difficoltà, ma questo ovviamente è un problema tutto nostro. Quello che è inaccettabile è che le poche informazioni siano arrivate in modo totalmente casuale lunedì 22 aprile dai media e ancora da autisti ed accompagnatori di Adlatus. Nulla di ufficiale e organizzato dalla Ripartizione. Alcune famiglie pare abbiano ricevuto una comunicazione email mercoledì 24, nella quale si specificava che a partire da lunedì 29 aprile, con molta probabilità, non sarà garantito il servizio. La direttrice di Ripartizione, Rolanda Tschugguel, avrebbe detto - visto che il nuovo operatore non è pronto a prendere servizio - che sarebbe stato richiesto ad Adlatus di proseguire, con un nuovo contratto fino a fine anno scolastico. Questione che non sembrerebbe confermata dai diretti interessati. Le famiglie affrontano difficoltà di ogni tipo, questione che non sembra ben chiara ai soggetti coinvolti. Si possono comprendere gli obblighi degli uffici, ma non può mancare l'informazione chiara, puntuale e diretta agli utenti, soprattutto se ci riferiamo a situazioni complesse come quelle che viviamo noi. Non è accettabile - chiudono i genitori - che per servizi così delicati non si verifichi a priori l'effettiva capacità dei partecipanti in gara alla realizzazione di quanto richiesto nel bando. Ci auguriamo una soluzione immediata».

Adlatus ringrazia per i 5 anni insieme

«Per noi è stato un piacere assistere questi bambini e l'avremmo fatto anche per i prossimi anni. Ma non sarà possibile». Il presidente di Adlatus, Richard Stampfl, ricorda che il consorzio ha preso in carico il servizio di trasporto nel 2018, in un momento in cui la situazione era al limite del collasso. «Il servizio offerto in precedenza dalla ditta pugliese "Tundo" aveva sofferto per una serie di cancellazioni di corse e guasti che avevano messo genitori e alunni nella condizione di non sapere neanche se il trasporto quotidiano sarebbe stato effettuato e, nel caso, all'orario previsto». Un problema per tutti.«É noto quanto sia delicato il trasporto per disabili. Non basta essere affidabili e puntuali, non basta avere veicoli puliti ed efficienti. Occorre un approccio empatico con questi bambini che hanno esigenze particolari. Spesso molto sensibili a cambiamenti imprevisti come ad esempio il cambio di veicolo o di conducente. Noi ci siamo sempre impegnati a creare un'atmosfera positiva, improntata alla fiducia, indispensabile per offrire un servizio di qualità. Sforzi ricompensati e riconosciuti dalle tante attestazioni di merito che ci sono giunte dai genitori e dalle scuole. Per noi - chiude Stampfl - è un dispiacere che questo percorso sia giunto al termine».













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