IL CASO

Filmava e fotografava bambine nei bagni e al parco gioco, in manette un 40enne trentino

I Carabinieri, durante la perquisizione dell'abitzione di un uomo, alla ricerca di sostanze stupefacenti, hanno trovato materiale pedopornografico e filmati amatoriali realizzati dal 40enne



TRENTO. I carabinieri hanno arrestato un uomo di 40 anni residente in Trentino. 

Qualche giorno fa, durante uno dei frequenti controlli al territorio da parte dell’Arma, i carabinieri hanno perquisito l'uomo alla ricerca di stupefacenti. La perquisizione, risultata negativa per droga, ha però portato al ritrovamento di una videocamera digitale d’ultima generazione all’interno della quale erano contenuti degli inequivocabili filmati amatoriali. 

L’immediata trasmissione al Nucleo Investigativo dei carabinieri di Trento della videocamera, del cellulare e di un personal computer prontamente sequestrati all’uomo, ha permesso di svelare un'agghiacciante realtà.

 

Oltre ad una mole di materiale pedopornografico (più di mille tra video e fotografie di bambini ritratti e ripresi in orribili atteggiamenti pornografici con adulti), i militari del Nucleo Investigativo hanno repertato numerosi video di riprese amatoriali realizzate dall’uomo stesso, con minorenni in bagno. Tra i video, poi, si è riscontrata una particolare predilezione per bambine occupate a giocare su altalene o a immergersi (la scorsa estate) in alcune fontane, con videoriprese mirate e zoomate sulle parti intime, con commenti osceni dell'uomo. 

Questo si appostava in angoli oscuri del paese, evitando d’essere visto, e, sfruttando le fessure delle tende dei bagni di private abitazioni poste al pianterreno, videoregistrava le bambine; oppure ancora, da dietro i vetri del suo balcone puntava l’obiettivo verso una fontana dove i piccoli giocano in costume durante l'estate; oppure ancora dietro alcune siepi del parco giochi si nascondeva per attendere il momento in cui delle bambine volteggiassero sulle altalene, scegliendo con pazienza il momento più opportuno per filmare solo certi specifici attimi. 

Tale modus operandi smascherato dai militari del Nucleo Investigativo e precisamente reso noto all’Autorità Giudiziaria, ha consentito al Pubblico Ministero, di avanzare richiesta urgente di misura cautelare al GIP che, nella mattinata di lunedì 18 febbraio, ha disposto l’immediata detenzione dell'uomo presso il Servizio di Psichiatria dell’Ospedale Santa Chiara per la reclusione e le cure del caso, riconoscendo il “concreto pericolo che l’indagato commetta delitti della stessa specie di quello per cui si procede” e aggiungendo pure che il quadro evidenziato dai carabinieri illustra dei “disturbi ossessivo-compulsivi che l’indagato non riesce a controllare” (si legge nell'ordinanza). 

L’uomo, che annovera, tra gli altri, precedenti specifici, è piantonato in ospedale e rischia fino a 12 anni di reclusione, accusato dei reati di detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico e per la relativa produzione. 













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