accoglienza

Guerra in Ucraina: sono 1.300 i rifugiati accolti in Alto Adige

Incontro fra Deeg e 100 rappresentanti del Comuni per coordinare gli interventi 



BOLZANO. Sono oltre 1.300 i rifugiati ucraini che hanno trovato rifugio in Alto Adige. 

In un incontro online, l'assessora provinciale Waltraud Deeg ha discusso con oltre 100 rappresentanti dei Comuni sulle sfide esistenti e sulle questioni aperte.

"La grande disponibilità ad aiutare e ad accogliere nel nostro territorio è un ottimo segno di solidarietà sociale. I Comuni sono partner importanti in questo frangente per poter offrire aiuto alle famiglie in fuga nel modo più rapido e semplice possibile", ha sottolineato l'assessora Deeg.

Una buona rete locale può aiutare le persone in questa situazione critica, ma richiede anche un buon coordinamento e un flusso di informazioni efficiente tra i soggetti interessati.

Il direttore del Dipartimento politiche sociali, Luca Critelli ha informato quindi i presenti sugli sforzi sostenuti dalla Provincia per accogliere i rifugiati.

Inoltre ha trasmesso le informazioni relative al sostegno previsto dallo Stato, di cui si attendono ancora i dettagli organizzativi: "È previsto un sussidio immediato di 300 euro, 150 euro per i minori, che sarà erogato direttamente ai rifugiati. Al momento non è ancora possibile fare domanda per richiederlo, ma siamo in contatto con le agenzie governative responsabili per chiarire tutti i dettagli il più rapidamente possibile".

Al momento sono in corso diversi colloqui a più livelli per coordinare meglio l'assistenza sul territorio. Per esempio la Federazione per il Sociale e la Sanità, il cui presidente Wolfgang Obwexer era presente all'incontro online, avvierà un'azione comune in cui le associazioni e le federazioni, assieme ai Consigli comunali chiamati in causa, uniranno le forze per raggruppare e informare sull'aiuto fornito a livello locale nel miglior modo possibile. 













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