IL CASO

Il Fisco chiede 5 milioni di euro ai narcotrafficanti: tasse sui guadagni illeciti

L'Agenzia delle Entrate ha inviato cartelle esattoriali a 24 nordafricani indagati per traffico internazionale di stupefacente coinvolti nell'operazione «Alì Baba». Il colonnello Ribaudo della Guardia di Finanza: misura prevista da una legge del 1993



TRENTO. Le tasse vanno pagate anche dai narcotrafficanti. Perché, seppure illeciti, quelli derivanti dallo spaccio sono pur sempre guadagni.

Un principio che 24 nordafricani indagati per traffico internazionale di stupefacente hanno imparato grazie a due lettere dell’Agenzia delle Entrate. A ognuno di loro l’Agenzia ha infatti spedito (anche in carcere per chi è ancora detenuto) due cartelle esattoriali per un totale di 5 milioni di euro intimandoli a pagare Iva e Irap su quanto si stima abbiano guadagnato trafficando stupefacenti nel 2015 e 2016.

In particolare secondo l’atto d’accusa (l’indagine «Alì Baba» si era conclusa l’anno scorso dopo mesi e mesi di lavoro degli investigatori del Gruppo operativo antidroga, Goa, della Guardia di Finanza di Trento e aveva portato alla luce anche un sequestro di persona) nel 2015 il gruppo aveva movimentato 147,7 chili di hashish che si sono trasformati in oltre 2 milioni di dosi vendute ad 1 euro e mezzo l’una per un guadagno che supera i 3 milioni e 100 mila euro. Per la cocaina il calcolo fatto dall’Agenzia delle Entrate è lo stesso: 3 i chili di droga, 24 mila dosi a 70 euro l’una con un guadagno di 1.680.000 euro.

Per il 2016 i proventi illeciti «non contabilizzati e non dichiarati» ammontano a 3.920.700 euro. E quindi scende il reddito imponibile per ognuno dei 24 «soci»: poco più di 163 mila euro. E alla fine il cumulo imposte (e sanzioni) vale quasi 2 milioni di euro. Il totale è quindi di circa 5 milioni.

«La tassazione dei proventi illeciti - come spiega il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Roberto Ribaudo - è una misura che si aggiunge alle altre e che è prevista da una legge del 1993. Proventi illeciti che vengono considerati “redditi diversi” e la tassazione che viene applicata è quella che era prevista nell’anno in cui è stato commesso il reato».

Ora, che i 24 abbiamo il denaro necessario per mettersi in regola con il Fisco, sembra difficile, ma ci sono dei beni e del denaro che era già stato individuato nel corso dell’indagine e che potrà andare a pagare in parte il debito. Sarebbero stati individuati in particolare un paio di appartamenti e una decina di conti correnti che sarebbero stati usati per far girare il denaro raccolto con lo spaccio.













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