Religione

Il tempo libero dei religiosi in una mostra a Novacella

Una raccolta di oggetti e foto racconta dal Seicento a oggi le attività ludiche e ricreative dei Canonici Agostiniani fra sfide a carte ed escursioni con gli sci


Fabio De Villa


VARNA. Una mostra inedita è stata presentata di recente all'Abbazia di Novacella dove è possibile scoprire come passavano il tempo libero e quali attività ludiche appassionavano i Canonici Agostiniani. La mostra temporanea parte dal periodo barocco e accompagna i visitatori in un viaggio nel tempo fra oggetti e testimonianze fotografiche.

Le attività ricreative.

Ancora oggi, il giardino barocco del monastero di Novacella e il maso Steinwend a Scaleres sopra Varna sono luoghi di ritiro molto apprezzati. "Mi ricordo bene i miei primi anni come chierico nel monastero. Eravamo un bel gruppo e facevamo molte attività insieme - ha raccontato il Prevosto Eduard Fischnaller all'inaugurazione della mostra - Ma per arrivare a questo punto, sono state necessarie alcune tappe". In questo contesto, va sottolineato che, anche se Tommaso d'Aquino riconobbe già nel 1200 la necessità e l'importanza del gioco per il riposo della mente, la cultura del gioco nei monasteri è stata a lungo segnata da divieti. Nei monasteri, tuttavia, si possono trovare luoghi per il riposo in comune, come giardini ornamentali e spazi ricreativi, e per attività popolari come il gioco della palla, i giochi da tavolo e le carte.

Dall'allegro al divino.

"L'ispirazione per questa mostra è giunta dal Museo regionale della Cultura Monastica nell'ex monastero dei Canonici Agostiniani a Dalheim, vicino a Paderborn in Germania - ricorda il curatore del museo Hanns-Paul Ties - Lì è stata organizzata una vasta mostra dal titolo "Dall'allegro al divino". A Novacella sono state conservate numerose opere e fonti scritte che forniscono informazioni sulla cultura del tempo libero e del gioco dei Canonici Agostiniani sin dall'epoca barocca. Degne di nota sono in particolare le foto storiche provenienti dall'archivio di Novacella, che sono al centro della mostra".

Il canonico che barava.

Anche le carte, in particolare i Tarocchi, godevano di grande popolarità, come dimostrano le istruzioni per il gioco e numerose carte da gioco ritrovate durante il restauro del refettorio nel 2019, nascoste dietro il rivestimento e sotto il pavimento. L'importanza del gioco viene testimoniata anche da un tragico incidente in cui un Canonico Agostiniano di Novacella fu ucciso nello stabilimento balneare del monastero a Scaleres, ucciso a quanto pare perché aveva barato durante una partita a carte.

In scena con il teatro.

A metà del '900, gli studenti del monastero e anche i chierici, oltre alla compagnia teatrale di Novacella, mettevano in scena rappresentazioni teatrali. Il successivo Prevosto Konrad Lechner partecipava regolarmente come regista e scenografo agli spettacoli teatrali e, fino alla fine degli anni '50, esisteva anche una banda di fiati di chierici sotto la direzione del Canonico Martin Peintner. Il giardino abbaziale in stile barocco è ancora oggi utilizzato dai Canonici Agostiniani come orto e per pregare, ma anche per svago. Degno di nota è il padiglione a forma di torre, chiamato "peschiera", che un tempo era circondato da vasche per pesci, mentre le altre stanze erano destinate alla ricreazione.

Passeggiate e sciate.

Alla fine del '600 il maso Steinwend a Scaleres fu trasformato dal Proposto Fortunato Troyer in una residenza estiva per i Canonici Agostiniani di Novacella. Durante i mesi estivi si organizzavano passeggiate nel bosco, escursioni in montagna, momenti conviviali e di musica, mentre d'inverno le escursioni con gli sci erano molto popolari.La mostra temporanea al museo dell'Abbazia è aperta fino al 30 marzo 2024, dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 17.













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