la festa

Il vescovo Muser: “La Pasqua è speranza, mi ha commosso la forza delle donne ucraine”

L’omelia in Duomo: “Il Signore è veramente risorto! Viviamo in questa certezza, portiamola nella nostra società” (foto Diocesi Bolzano-Bressane)



BOLZANO. In un duomo di Bolzano gremito il vescovo Ivo Muser ha celebrato oggi (9 aprile) la Pasqua di risurrezione, la festa centrale della fede cristiana. Nella sua omelia il vescovo ha ricordato che la Pasqua “è la svolta in cui si è deciso il significato dell'intera storia, per tutti coloro che si affidano al Dio della vita. Il Signore è veramente risorto!” Monsignor Muser ha esortato a vivere in questa certezza: “Portiamola nella nostra società, in tutti gli ambiti della vita personale, sociale, economica e politica.”


La Pasqua è il messaggio più importante che sia mai arrivato e che mai arriverà: Dio non ha lasciato Gesù crocifisso nella morte. Questo il concetto ribadito dal vescovo Ivo Muser nella sua omelia in duomo a Bolzano: “L'evento pasquale è la buona novella per eccellenza – ha detto Muser – dà alla vita un senso ultimo, nonostante tutto e attraverso tutto. Ciò che è accaduto la prima mattina di Pasqua a Gerusalemme rimane la scintilla iniziale e il fondamento della fede cristiana.” La Pasqua non è pertanto la celebrazione di un miracolo avvenuto in un lontano passato, ha aggiunto il vescovo, “ma è la svolta in cui si è deciso il significato dell'intera storia - per tutti coloro che si affidano al Dio della vita. In Gesù Cristo, alla sua tomba a Gerusalemme, è sorta per questo mondo una speranza che nemmeno la morte può distruggere.” E Muser ha voluto citare una frase pronunciata dal teologo protestante Dietrich Bonhoeffer prima di essere ucciso dai nazionalsocialisti: “Chi conosce la Pasqua non può disperare".

Il vescovo ha poi ricordato una toccante esperienza personale: “La domenica di Pasqua dell'anno scorso ho raccontato di alcune giovani donne ucraine che, insieme ai loro figli, erano fuggite dalle atrocità della guerra trovando rifugio nella Casa diocesana di San Giorgio a Sarnes di Bressanone. All'epoca chiesi a una di queste donne a cosa pensava mentre saliva sull'autobus che l'avrebbe portata via dalla sua patria. La sua risposta mi sorprese: ‘Tornerà sicuramente la Pasqua, per noi e per la nostra terra. Questa è la mia forza ed è ciò a cui mi aggrappo insieme ai miei due figli’". Nel frattempo la donna ha voluto tornare in Ucraina e in una lettera ha scritto al vescovo: "Anche se stavo bene, non ce la facevo più. Dovevo tornare a casa per aiutare a ricostruire il mio Paese. È la Pasqua che mi dà la forza per farlo”. Entrambe le risposte della donna, ha detto Muser, “mi hanno molto commosso. Solo chi crede e crede nella Pasqua può parlare e agire così.”

L’invito finale del vescovo: “Il Signore è veramente risorto! Viviamo in questa certezza, portiamola nella nostra società, in tutti gli ambiti della vita personale, sociale, economica e politica. Annunciamola nelle tante situazioni di crisi del nostro tempo, in quelle esistenziali, relazionali, e soprattutto là dove la speranza si affievolisce. Come ha detto la donna ucraina, la Pasqua mi dà la forza per farlo. Questo è il mio sincero augurio di Pasqua a tutta la comunità della nostra terra.”













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