l’emergenza

Immigrazione, appello contro i Centri di permanenza per il rimpatrio

L’iniziativa di cinque associazioni di Bolzano e Trento: “Sono centri di detenzione”

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BOLZANO. "Rifiutiamo qualsiasi ipotesi di apertura di uno o più centri di detenzione amministrativa (o centri di espulsione) per le persone migranti senza titolo di soggiorno".

Lo afferma un gruppo di associazioni che lanciano un appello "per una mobilitazione permanente contro l'apertura dei Cpr, Centri di permanenza per il rimpatrio" in Alto Adige e in Trentino.

Bozen Solidale, Spazio Autogestito 77, Collettivo Mamadou e Cucina Cultura di Bolzano e Centro sociale Bruno di Trento hanno promosso, a questo fine, un'assemblea pubblica "per costruire un coordinamento regionale che cerchi con mobilitazioni e iniziative di informare la cittadinanza e nel contempo contrastare l'apertura del/dei Cpr".

L'appuntamento è per mercoledì 20 settembre, alle 20, presso lo Spazio autogestito 77, in via Dalmazia, a Bolzano.

"I Cpr - spiega una nota - sono centri in cui qualsiasi diritto viene cancellato. Dietro quelle mura sono nascosti abusi reiterati che portano le persone ad atti quotidiani di autolesionismo e a tentativi di suicidio. Le morti all'interno dei Cpr sono, ad oggi, più di trenta". Secondo i promotori dell'appello, "la presenza di persone senza documenti e quindi 'irregolari' va sanata con politiche volte alla regolarizzazione, abolendo la legge Bossi-Fini e tutti quei decreti 'sicurezza' che hanno precarizzato lo status giuridico delle persone migranti, che le hanno rese irregolari e più a rischio di marginalizzazione".













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