Sinistra-die Linke, «No al Centro rimpatri in Alto Adige»
«Evitiamo di aggravare condizioni di marginalizzazione rinchiudendo le persone in strutture di detenzione, servono servizi e soluzioni per un soggiorno dignitoso», scrive Sinistra-Die Linke in una nota
BOLZANO. “L'accoglienza, oltre che dovere istituzionale, è un valore da difendere e da far necessariamente evolvere in inclusione". Lo afferma Sinistra die Linke, che respinge l'idea di aprire un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) in Alto Adige.
"La giunta provinciale di centrodestra, dopo aver indebolito in maniera consistente il sistema di accoglienza, ora chiude la legislatura con la trattativa con il governo nazionale per l'apertura di un Cpr", osserva Sinistra die Linke, secondo cui "la mancanza di controlli, l'assenza di assistenza legale continuativa, la libertà di gestione lasciata ad ogni centro, fa di questi luoghi delle vere e proprie prigioni dalle quali non si esce in tempi brevi e si subiscono gravi privazioni della libertà personale, nello spregio delle garanzie costituzionali".
"Riconosciamo non solo a parole diritti umani e costituzionali fondamentali; evitiamo di aggravare condizioni di marginalizzazione rinchiudendo le persone in strutture di detenzione. Pretendiamo invece un insieme organico di servizi e di soluzioni per un soggiorno regolamentato e dignitoso e per la libera circolazione di chi arriva da noi fuggendo da situazioni di estremo disagio", conclude "Sinistra die Linke".