Il nido riparte con 12 bimbi «Potremo arrivare a 16» 

La fascia 0-3 anni. La struttura comunale di via Nazario Sauro riapre i battenti lunedì 25 Ingressi scaglionati e piccoli gruppi per garantire la sicurezza delle famiglie coinvolte



Laives. Dopo alcuni mesi di chiusura per l’emergenza coronavirus, lunedì 25 maggio riaprirà il nido comunale di via Nazario Sauro. Non sarà comunque un autentico ritorno alla normalità, perché l’emergenza ancora non è finita, quindi nella prima fase del servizio la ripresa sarà graduale e saranno attivati tre gruppi che nel corso della giornata, vale a dire dalle 7.30 alle 15.30, entreranno e usciranno a orari scaglionati, come succede anche nelle scuole, così da evitare il più possibile assembramenti fra genitori e fra bambini.

«Nello svolgimento del servizio – anticipa l’assessora Claudia Furlani – dovranno essere rispettate scrupolosamente le disposizioni indicate dalla legge provinciale e le relative linee guida di attuazione. Il servizio inoltre è riservato agli utenti che al momento della sospensione per l’emergenza sanitaria risultavano già frequentanti il nido comunale. Quindi per ora non riguarderà quelli che nel frattempo sono stati messi in lista d’attesa. Come è per la scuola elementare tedesca, che ha ripreso in maniera ridotta l’attività didattica a gruppi di alunni molto ridotti, per quanto riguarda la ripresa del nido la precedenza nell’ammissione viene data a quei bambini i cui genitori per motivi lavorativi non possono garantire l’assistenza ai figli e non dispongono di eventuali alternative praticabili. In questo senso si tratta di applicare il protocollo stabilito dalla Provincia per le scuole».

Per i bambini dai tre mesi ai tre anni, vale a dire la fascia di età degli utenti del nido comunale, il protocollo provinciale prevede la formazione di gruppetti con un massimo di quattro piccoli utenti e questo, ovviamente, sempre per ragioni di sicurezza.

«Lunedì quindi inizieremo con tre gruppetti da quattro bambini ciascuno – anticipa Furlani – ma non è detto che immediatamente sarà così; potrebbero essere anche meno e questo lo sapremo nei prossimi giorni. Si potrebbe poi a mano a mano arrivare a 16 bambini suddivisi in quattro gruppetti. In seguito tutto dipenderà dagli sviluppi della situazione sanitaria, quindi dalle disposizioni che la Provincia emanerà in merito all’utilizzo di queste specifiche strutture».

Le operatrici del nido a loro volta sono pronte per ricominciare e anche ieri, in municipio, c’è stato un confronto fra loro, l’assessora Furlani e Paolo Brunini, dell’Ufficio sociale e cultura, per mettere a punto tutti gli aspetti legati a questa riapertura.

Durante le scorse settimane c’era stato fermento in merito alla necessità, per le famiglie, di poter riportare i figli più piccoli al nido, dovendo a mano a mano riprendere a lavorare. Il Comune a sua volta si è mosso con i piedi di piombo, nella consapevolezza che, prima di tutto, occorreva avere il quadro preciso delle disposizioni in termini di sicurezza e di eventuali responsabilità. «Servirà la massima attenzione a ogni più piccolo dettaglio – dice l’assessora – perché basterebbe anche un solo caso di positività al virus e saremmo costretti a richiudere immediatamente il nido».













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