In 500 di corsa a Laives per le cure palliative 

Grande successo per la settima edizione di «Sportvivamente», la manifestazione organizzata dall’associazione “Il Papavero”: «Ogni momento della vita è importante»


di Bruno Canali


LAIVES. Quasi 500 persone, ieri a Laives, hanno preso parte alla settima edizione di «Sportivivamente», la corsa promossa dall'associazione «Il Papavero - Der Mohn» per promuovere e divulgare la conoscenza delle cure palliative, una manifestazione «per sottolineare - hanno spiegato i promotori -che ogni momento della vita è importante, anche quando viene minato da una malattia inguaribile e deve quindi essere vissuto con dignità, rispetto e senza dolore».

Così, ieri mattina, 350 amatori e 40 atleti, assistiti da uno staff di un centinaio di persone, sono partiti da via Pietralba per percorrere, chi di corsa (gli atleti) chi camminando tranquillamente (gli amatori) i due tracciati previsti. Per gli atleti che correvano contro il cronometro, i chilometri erano 10; per tutti gli altri 5 chilometri, fra Laives, Vadena e Bronzolo, con partenza e arrivo in cima a via Pietralba, dove poi, sotto il tendone, la festa è andata avanti anche nel pomeriggio. Mescolati nella folla di partecipanti, si sono visti anche i sindaci di Laives, Bronzolo e Vadena, assieme a qualche assessore, accanto al dottor Massimo Bernardo, responabile delle Cure palliative presso l'ospedale di Bolzano e poi anche famiglie intere e bambini, tutti insieme per sostenere le cure palliative promosse dal Papavero - Der Mohn. Soddisfatta anche Mara Zussa, presidente dell'associazione, mentre i tre sindaci, intervenendo brevemente, hanno salutato tutti i partecipanti e i volontari che collaborano alla riuscita della manifestazione, con gli alpini di Laives alla cucina, la Croce Rossa a supporto della corsa e le animatrici dell'Elki a far giocare i bambini.

La corsa di quest'anno è stata espressamente dedicata alla solidarietà perché - aveva spiegato Mara Zussa alla presentazione - «c’è bisogno della solidarietà di tutti per portare avanti l’attività delle cure palliative che ancora è poco conosciuta. Il nostro obiettivo è anche quello di estenderla sempre più, con il servizio domiciliare, perché cure palliative non significa solo accompagnare le persone durante l’ultimo tratto della loro vita. Ogni momento della vita di una persona è importante, anche quando minato da una malattia inguaribile. Un momento che deve essere vissuto con dignità, senza dolore e attorniati dall'amore dei propri cari e dalla dedizione e competenza di personale di assistenza preparato; nella propria casa o in una struttura adeguata, denominata hospice».

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