La giunta: la scuola agraria deve rimanere a Laives 

Bianchi e Furlani: per noi struttura qualificante, no al trasferimento a Laimburg Attualmente ci sono 65 studenti. Ogni anno corsi frequentati da 600 adulti



LAIVES. La Scuola professionale provinciale di lingua italiana per la fruttiviticoltura e il giardinaggio è una delle eccellenze delle quali può vantarsi Laives. Ieri alla scuola c'è stata la giornata delle porte aperte che ha dato modo ai visitatori di vedere "da dentro" che cosa sia questa realtà e quali attività svolga e promuova, sia per i giovani studenti e sia per coloro che, numerosi, seguono anche come esterni i diversi corsi proposti periodicamente.

Ieri sono arrivati anche il sindaco Christian Bianchi e l'assessore Claudia Furlani. "Lo abbiamo fatto pere sottolineare l'ottima collaborazione che c'è fra scuola e Comune - ha detto Bianchi - e anche per ribadire che questa realtà, così qualificante per la nostra città, deve rimanere qui e non essere trasferita a Laimburg, come ventilato tempo addietro dai vertici della giunta provinciale. Si tratta di una scuola che ha numeri in crescita e ad oggi sono circa 65 i ragazzi che la frequentano, mentre altre 600 persone hanno preso parte a qualcuno dei numerosi corsi di formazione professionale che offre regolarmente durante l'arco dell'anno".

Il sindaco di Laives, visitando la struttura che si trova in via Rio Vallarsa, all'ingresso sud della città di Laives, non ha nascosto i timori suoi e dell'amministrazione comunale, per questa ipotesi anche perchè, un trasferimento a Laimburg, secondo Bianchi contribuirebbe pure a snaturare le caratteristiche che la scuola ha maturato col tempo, sviluppando esperienze che vengono condivise scostantemente con gli operatori agricoli del circondario. "La scuola infatti - ha aggiunto Bianchi - non si limita a fare lezioni di agricoltura e giardinaggio o analisi nei laboratori ma i suoi studenti regolarmente fanno pratica sul campo, presso aziende agricole private della zona, una collaborazione che, se da una parte mette a disposizione conoscenze scientifiche e tecniche, dall'altra è propedeutica per i percorsi lavorativi dei ragazzi che concludono il ciclo di studio. Faccio dunque un appello al presidente Kompatscher e al suo vice Tommasini affinchè ripensino tutta la questione e prevedano invece la permanenza a Laives, dove abbiamo due opzioni: ampliare la sede attuale oppure adattare in seguito quella attualmente occupata dal Laboratorio biologico provinciale di via Sottomonte, Laboratorio che verrà trasferito altrove. Quest'ultimo sito sarebbe veramente ideale: vicinissimo alla fermata degli autobus e con un'area verde per la pratica, mentre a Laimburg questa realtà "si perderebbe" con tutto il resto. Piuttosto, dato che molti degli studenti che la frequentano vengono da altre realtà, sarebbe invece da pensare la costruzione di un convitto, come ce ne sono anche a Bolzano, per dare loro modo di poter soggiornare a Laives durante il periodo di studio. Noi confidiamo proprio in questo".(b.c.)













Altre notizie

laives

Sottopasso a San Giacomo: scontro sull’opera  

La bagarre. L’ex sindaco Bianchi annuncia l’avvio del cantiere ed elogia la propria lista civica. Duro il Pd: «Barriera architettonica inaccessibile a disabili, anziani e genitori con i passeggini»

Attualità