Laives

Rio Vallarsa, bacino da 38mila metri cubi contro le inondazioni 

Dopo la costruzione dell’imponente griglia di contenimento, l’Ufficio Bacini montani amplia l’invaso utile a raccogliere acque e materiali di eventuali piene



LAIVES. Si avvia verso la conclusione il grande intervento per la messa in sicurezza dell’area del rio Vallarsa lungo il corso che scende alle spalle della città di Laives.

Dopo la costruzione dell’imponente griglia di contenimento, sempre a cura dell’Ufficio provinciale sistemazione Bacini montani si sta anche ampliando il bacino di contenimento dietro la griglia, un bacino che sarà in grado di contenere qualche cosa come 38 mila metri cubi di materiali. Il progetto è stato curato da Thomas Thaler e prevede costi per 1 milione e 200 mila euro circa.

Si tratta, evidentemente, di un intervento risolutore per quanto riguarda la sicurezza dell’intera città di Laives rispetto al potenziale pericolo rappresentato dal rio Vallarsa, un pericolo che il torrente ha già dimostrato di rappresentare in passato, quando le sue acque, rese impetuose dalle periodiche piene, avevano travolto alcuni edifici, causando fortunatamente solo danni materiali.

Negli anni scorsi, l’Ufficio provinciale sistemazione Bacini montani aveva anche allargato l’alveo a valle, quello che scorre attraverso la zona industriale sud di Laives, dopo che anche lì l’acqua era esondata rompendo un argine e dilagando fortunatamente nella campagna senza causare altri danni significativi.

Adesso, con la grande griglia e il bacino di contenimento da 38 mila metri cubi, l’irruenza del rio Vallarsa non dovrebbe più fare paura alla città di Laives, anche perché è già previsto che un altro bacino simile, sempre lungo il corso del rio Vallarsa, venga realizzato più a monte, nel territorio di Nova Ponente.

Dalle montagne alle spalle del territorio comunale di Laives, oltre al rio Vallarsa scendono anche altri due torrenti, entrambi a Pineta. Si tratta del rio Dolce e del rio Lusina. Statisticamente due torrenti potenzialmente meno pericolosi, almeno fino ad oggi. Ma proprio il rio Dolce, che per lunghi periodi è secco, qualche estate fa aveva fatto paura all’abitato di Pineta. Era successo che, in occasione di una pioggia copiosa e persistente, il torrente aveva trascinato a valle centinaia di metri cubi di sassi e fango, arrivando a riempire un modesto invaso posto proprio a ridosso delle prime case di Pineta, dove poi l’acqua si riversa in un “tombone” che attraversa il sottosuolo dell’intera frazione.

L’intervento immediato di vigili del fuoco e di alcuni escavatori aveva scongiurato che acqua e fango si riversassero per le strade di Pineta, ma era stato il segnale che bisognava intervenire anche lì. Così i Bacini montani provinciali, sentiti gli esperti, realizzeranno a monte di Pineta un bacino di contenimento simile a quelli ideati per Laives.













Altre notizie

Attualità