il caso

Salorno, per l’orso niente casa tra i boschi del Monte Corno 

Il no del consiglio comunale. Non passa la proposta del consigliere del Movimento 5 Stelle Alessandro Rizzone. Il dirigente provinciale Florian Blaas: «Idea molto difficile da realizzare anche per la ristrettezza dello spazio»


Daniele Bebber


SALORNO. Il parco naturale del Monte Corno non diventerà la casa dell’orso. Come aveva fatto capire il sindaco Lazzeri, già a suo tempo, nel momento in cui su queste colonne era stata data notizia dell’iniziativa del consigliere comunale 5 Stelle Alessandro Rizzone, la mozione che chiedeva di destinare l’area del Parco a zona di tutela dell'orso, è stata respinta dal consiglio comunale. Nella mozione veniva anche fatta richiesta di avviare un processo di integrazione tra uomo e orso, a scopo anche turistico, ovvero promuovendo il parco dell’orso a fini turistici e di studio.

La consulenza dell’esperto

Roland Lazzeri, primo cittadino di Salorno, si è fatto affiancare, nel dibattito, dalla consulenza del direttore dell’Ufficio forestale provinciale, Florian Blaas, che ha fornito al sindaco un documento, suddiviso in cinque punti, in cui viene sottolineato dall’esperto come «uno studio di fattibilità per la designazione di una zona di protezione speciale per gli orsi nel Parco Naturale del Corno di Trodena dovrebbe essere sostenuto da tutti i Comuni del parco naturale, e non solo da Salorno, e porterebbe inevitabilmente al fatto che questa area protetta dovrebbe essere costruita lontano dagli insediamenti umani e non dovrebbe essere attraversata da sentieri escursionistici, cosa che sembra molto difficile da realizzare in considerazione della ristrettezza dello spazio». Nei punti successivi è specificato che «un dialogo aperto e costruttivo tra tutte le parti interessate sarebbe certamente un prerequisito indispensabile per un tale progetto. Il piano dettagliato, basato sullo studio di fattibilità, dovrebbe contenere misure mirate per proteggere la specie (probabilmente l’orso) nonché contenere anche misure mirate per proteggersi dall’orso. La sensibilizzazione e l’educazione ambientale per i grandi carnivori potrebbero anche essere fatte senza designare un’area protetta per gli orsi». «Se l’area protetta dell’orso deve essere commercializzata come attrazione turistica, con incontri con l’orso, probabilmente non si potrà evitare di dover prevedere una recinzione a prova di orso che, a parte i permessi necessari, sembra difficile da conciliare con l’obiettivo di un’area protetta», viene tra l’altro evidenziato dal dirigente provinciale, il quale, in conclusione delle proprie valutazione, sottolinea che «gli argomenti a favore di questa proposta di decisione non sono sufficienti per avviare iniziative adeguate per attuarla», bocciando così di fatto la proposta.

Il dibattito in aula

Le argomentazioni dell’esperto messe nero su bianco nella relazione sono state assunte e condivise dal sindaco Lazzeri e successivamente anche dal consiglio comunale, che nel corso del dibattito in aula ha bocciato la richiesta respingendo la mozione del consigliere del Movimento 5 Stelle. «Di recente sono stato in Croazia e Slovenia, Stati popolati da parecchi orsi con cui la popolazione ha imparato a convivere – ha aggiunto il sindaco Lazzeri nel corso della discussione consiliare -. Ho girato i due Stati da cima a fondo, ci sono zone molto vaste dove per centinaia di chilometri si trova raramente una casa o dei paesi». «L’orso ha bisogno di tanto spazio, e quindi ospitarlo così, tanto per attirare turisti, non serve a nulla», la secca affermazione di Mario Tondini, consigliere leghista, a cui si è unito l’assessore Michele Girardi: «Siamo del parere che non sia il caso intraprendere questa strada per due motivi: il nostro parco, com’è stato detto, non è adatto ad ospitare una cosa di questo tipo, e in più mi sembra indelicato affrontare questo argomento in un momento del genere», con il chiaro riferimento a quanto successo nel vicino Trentino. Contrarietà nei confronti della proposta avanzata dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle è stata espressa anche dal consigliere Stefan Franceschini della Svp: «Teniamo al nostro ambiente e dovremo mantenerlo in buone condizioni anche per le generazioni future. Però non stiamo parlando di condizioni dell’ambiente, ma stiamo parlando della costruzione di uno zoo. Sfruttare l’orso dal punto di vista anche della promozione turistica, non credo sia trovare una soluzione: questa è politica romantica, che non ha niente a che vedere con la realtà».













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità