il caso

Lupi “condannati a morte” in Trentino, Leal annuncia ricorso al Consiglio di Stato

Prampolini: "Inaccettabile il contenuto deln decreto del Tar" (foto Ansa)

LA PROVINCIA. Schuler apre agli abbattimenti. In 5 anni il numero di animali predati in Alto Adige è quasi decuplicato

LA DECISIONE. Abbattimento dei due lupi sui Lessini, il Tar di Trento rigetta le istanze di sospensiva degli animalisti



TRENTO. La Lega antivivisezionista (Leal) ritiene "inaccettabile" il contenuto del decreto del Tar di Trento, che ha rigettato la richiesta di decreto cautelare depositata dalla Leal per sospendere l'uccisione dei due lupi che hanno predato il bestiame a malga Boldera, in Lessinia.

"Tramite il nostro ufficio legale abbiamo fatto ricorso al Consiglio di Stato affinché si possa ottenere la sospensione della loro condanna a morte a fronte di un modello di allevamento non conforme alle norme di legge in punto di convivenza con la Fauna selvatica", annuncia Gian Marco Prampolini, presidente della Leal, in una nota.

"La Provincia di Trento nella persona di Fugatti - aggiunge - è vocata al giustizialismo e baratta scienza, conoscenza, buon senso e buon governo con azioni vendicative mirate al consenso elettorale". I legali rappresentanti di Leal, Aurora Loprete e Giada Bernardi, sottolineano come "non possa essere avvalorata l'attuale gestione della convivenza uomo animale" e auspicano che "il Consiglio di Stato ne prenda atto riformando il decreto del presidente del Tar di Trento".













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