A Silandro il gelato è “resistente”

silandro. È giunta al cinquantesimo anno di attività Gloria Arnoldo, gelatiera di Silandro con un’autentica passione per il lavoro, un’arte che si rinnova di giorno in giorno. Tanto che Arnoldo è...


Doretta Guerriero


silandro. È giunta al cinquantesimo anno di attività Gloria Arnoldo, gelatiera di Silandro con un’autentica passione per il lavoro, un’arte che si rinnova di giorno in giorno. Tanto che Arnoldo è riconosciuta, nel suo campo, come una delle migliori artigiane della valle e della provincia.

Apprezzata dalla gente locale, dai turisti e anche da persone non più residenti nel capoluogo venostano, emigrate in diverse località altoatesine, ha sempre saputo proporre un prodotto genuino. I suoi gelati sono preparati tutti all’interno del suo laboratorio senza emulsionanti né coloranti, utilizzando latte, uova e panna di produzione locale e ingredienti di qualità come nocciole, cacao, pistacchi, mandorle, noci e frutta fresca come fragole, sambuco, lamponi, mirtilli, albicocche locali.

Sempre gentile, Gloria Arnoldo ha instaurato con la sua clientela un rapporto di fiducia e simpatia. Figlia d’arte, proviene da una famiglia di maestri gelatieri originaria della val di Zoldo, nel Bellunese. Valle rinomata e conosciuta in tutta Europa già ai tempi dell’impero austroungarico per il suo ottimo gelato, perché dal paese di Zoldo partivano maestri gelatieri per Venezia, Budapest e Vienna, dove esercitavano e affinavano la loro professione.

Una storia, quella della simpatica gelatiera, tutta da raccontare. Iniziata con il padre Pietro Arnoldo, alla fine degli anni ‘30, quando appena diciottenne raggiunse i fratelli Angelo e Giacomo, gelatieri a Cles, in val di Non, per poi avventurarsi con loro in val Venosta. Facendo il viaggio a piedi col loro carrettino, attraverso passo Palade, per arrivare a Silandro. Una volta trovato alloggio presso la famiglia Incontri e trovato un magazzino vicino alla chiesa parrocchiale, i tre diedero il via alla loro attività. Il problema più grande, allora, era quello di reperire il ghiaccio per mantenere costante la temperatura del gelato: poiché il posto di rifornimento più vicino si trovava alla Forst, i tre fratelli per non dover scendere ogni giorno a Tel ricavarono una specie di magazzino sotterraneo a Covelano che consisteva in una grande buca ricoperta di segatura dove il ghiaccio si conservava per diversi giorni.

In quegli anni il gelato si faceva tutto a mano. Già all’alba gli Arnoldo preparavano dai due ai quattro gusti: vaniglia e cioccolato, fragola e limone. Gli ingredienti erano messi in un recipiente inserito in un altro, più grande, contenente ghiaccio tritato e sale, per poi essere mescolati a mano per ore. Infine, inserito il prodotto nel carrettino attaccato alla bicicletta, Pietro partiva, pedalando tutti i giorni da Malles a Naturno. Allora non esistevano i coni. In una macchinetta era posta una cialda sulla quale si metteva una porzione di gelato, e premendo con uno stantuffo se ne faceva una tavoletta su cui veniva collocata un’ulteriore cialda. Negli anni Cinquanta Arnoldo sostituì la bici con la moto, e negli anni Settanta aprì la gelateria in via Covelano, dove la giovanissima figlia Gloria iniziò a lavorare e imparò l’arte di fare il gelato.

Insieme ai fratelli Gianni, Paola e Mario, per diversi anni la giovane Gloria Arnoldo ha collaborato con il padre nella conduzione dell’azienda. Poi i casi della vita e le scelte dei suoi famigliari l’hanno vista portare avanti da sola l’attività, che ha condotto senza mai abbandonare il capoluogo venostano per tornare nella sua valle, di cui ha avuto sempre tantissima nostalgia. Rendendo così la sua gelateria l’unico esercizio commerciale italiano rimasto a Silandro e nella valle da oltre ottant’anni.

Gloria prima o poi andrà in pensione, magari tornerà al suo paese, probabilmente passerà il testimone a qualcun altro, ma rimarrà sempre nei cuori degli abitanti di Silandro e dei venostani come parte della loro vita. Tutti ricorderanno il sapore dei suoi gelati abbinandolo all’aria fresca e tiepida della primavera, al sole caldo dell’estate, alle feste in famiglia e con gli amici. Alle gite con la scuola e al gelato consumato con gioia alla fine dell’anno scolastico assieme agli insegnanti.













Altre notizie

Attualità