Cartello contestato Via pure il tedesco, restano solo le icone

Merano. È un colpo di spugna la risposta alle polemiche e alle accuse per il cartello all’ospedale con le scritte solo in tedesco sotto i pittogrammi: nessuna aggiunta in italiano e altre lingue, più...



Merano. È un colpo di spugna la risposta alle polemiche e alle accuse per il cartello all’ospedale con le scritte solo in tedesco sotto i pittogrammi: nessuna aggiunta in italiano e altre lingue, più semplicemente via il tedesco e spazio solo alle icone. La tabella contestata si trovava al primo piano del reparto di maternità/ostetricia nido del Tappeiner e a sollevare il caso era stato il consigliere provinciale Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) che aveva segnalato cartelli di pericolo nella sola lingua tedesca, «fatto ancor più grave in considerazione che si tratta di messaggi utili per la sicurezza del personale ma anche delle pazienti» Ora è arrivata la risposta dell’assessore alla sanità Thomas Widmann all’interrogazione presentata dal consigliere, che dice: «I segnali, che vengono appesi solamente al momento del trattamento, erano composti da pittogrammi – quelli ovviamente internazionali anche se forse non chiarissimi a chiunque – sotto a cui le indicazioni di pericolo erano riportare anche per iscritto. Ma solo in tedesco». Widmann, evidenzia Urzì in una nota, ha così giustificato la situazione: «Pittogrammi e raffigurazioni umane in particolare sono multiculturali. I cartelli sono particolarmente adatti ai luoghi dove più nazionalità sono rappresentate come, ad esempio, le amministrazioni, gli uffici delle grandi aziende e i luoghi pubblici. I cartelli presenti all’ospedale di Merano sono stati forniti assieme all’apparecchiatura. In questo caso la normativa in materia di sicurezza sul lavoro prevede solo l’installazione di cartelli con i pittogrammi, mentre la dicitura in qualsiasi lingua sarebbe un surplus della ditta installatrice non richiesto dalle leggi vigenti». La tabella con la dicitura tedesca è stato sostituito da un nuovo cartello con i pittogrammi internazionali e senza dicitura. «I pittogrammi – commenta il Urzì – forse non sono proprio chiarissimi a tutte le pazienti, invece che togliere i cartelli con la dicitura in tedesco aveva più senso aggiungere anche la scritta in italiano».













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