«Ciclabile buia e insicura» Sinigo reclama interventi 

Il tratto che da ponte Mangione si inoltra nei campi è preda di vandalismi «Comune e Burgraviato continuano a rimbalzarsi le responsabilità»


di Simone Facchini


MERANO. La ciclabile fra i meleti di Sinigo è buia e insicura: lo sostengono tanti residenti della frazione caldeggiando migliorie. Ma Comune e comunità comprensoriale del Burgraviato si rimpallano le responsabilità. In mezzo al ping pong rimangono, senza nulla in mano, i ciclisti che vorrebbero illuminazione e più controlli.

A perorare la causa è Fratelli d’Italia, che di recente ha portato l’argomento all’attenzione pubblica durante l’assemblea annuale del comitato di quartiere. Dopo ben più di un anno di scambi di e-mail. Ma se dietro alla posta elettronica in qualche modo ci si può nascondere, davanti al pubblico gli amministratori municipali presenti sono stati direttamente chiamati in causa. «In quell’occasione – racconta Paola Zampieri – ci è stato risposto che per l’illuminazione bisogna rivolgersi al Burgraviato. Che invece respinge la competenza al mittente».

Provenendo da Maia Bassa (via Roma), da ponte Mangione, la ciclabile si inoltra in mezzo ai campi. Fino a quando, più o meno all’altezza del laghetto della pesca, comincia a costeggiare l’Adige. Lungo il percorso c’è un ponticello che scavalca il rio Nova. Nei suoi pressi c’è una piazzola, dove un tempo si trovava un tavolo per le soste. Quest’angolo è il simbolo e l’epicentro dei problemi lamentati dai ciclisti. Da tempo qui, soprattutto nei fine settimana e quando comincia a imbrunire, si radunano compagnie poco rassicuranti. Persone i cui comportamenti tendono a intimidire i passanti. Molti hanno deciso di girare al largo, e quindi di percorrere via Nazionale, finendo così in mezzo al traffico. «Spesso inoltre – spiegano Zampieri e Giorgio Benini, referenti di Fdi – la mattina seguente dopo quei bivacchi l’asfalto della pista è un tappeto di vetri: un pericolo. E altre volte per raggiungere la zona sono entrati con le automobili. A ripetizione abbiamo chiesto due cose: l’illuminazione e più controlli. Ma di vigili non se ne vedono mai. E per la luce il Comune ha detto di rivolgerci al Burgraviato. Eppure non è questa la giunta amica dei ciclisti, che si spende per promuove l’utilizzo dei mezzi ecologici? Questa ciclabile è utilizzata da tanti, anche e soprattutto per recarsi al lavoro». Fatto sta che Zampieri, convinta dall’amministrazione municipale, si è rivolta al Burgraviato. L’altro giorno è arrivata la risposta, a firma del responsabile del servizio Martin Stifter. Che rispedisce in via Portici la questione. La comunità comprensoriale afferma infatti di costruire e mantenere le piste ciclabili per i Comuni, ma cade in capo a questi l’eventuale illuminazione. Per il tratto, la spesa sarebbe di 400 mila euro. Forse è per questo che i due enti continuano a rimbalzarsi la richiesta.













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