Cure fisioterapiche, visita fissata fra 8 mesi 

La denuncia del marito di una settantaduenne con invalidità del 100% «Mia moglie ha bisogno di terapie che non otterrà prima del 2020»


di Simone Facchini


MERANO. «La fisioterapia è l’unico modo per garantirle un minimo di mobilità. Il reumatologo che la segue raccomanda due cicli di trattamenti all’anno. Con la prescrizione del medico di famiglia ho chiesto appuntamento per la visita specialistica all’ospedale: hanno detto di presentarsi il 18 giugno 2018. Per esperienza so che i trattamenti vengono fissati a otto mesi di distanza dalla visita. Ma mia moglie come può aspettare tutto questo tempo?».

Oltre un anno per terapie fisioterapiche che necessiterebbe subito. La denuncia è del marito della donna, una meranese di 72 anni da quattro decenni costretta sulla sedia a rotelle dal morbo di Bechterew, una forma di artrite. Invalida al 100 per cento, lungodegente di terzo grado, è assistita a casa dal compagno che si avvale dell’aiuto di un’altra persona.

Il caso riporta sotto i riflettori la questione delle liste d’attesa infinite che attanaglia diversi settori della sanità. Un argomento centrale anche della campagna elettorale. «È una situazione inaccettabile», si sfoga il marito. «Pure lo sportello dell’ospedale Tappeiner che ha assegnato l’appuntamento per la visita si è scusato con palese imbarazzo. Ma non hanno saputo dare giustificazioni, sempre che ce ne siano. Né trovare soluzioni alternative. Di sicuro della situazione non è responsabile il centro prenotazioni. Ma non cambia la sostanza delle cose».

Il compagno della donna altre volte si è trovato a fare i conti con lunghe attese per ottenere appuntamenti e cure per la consorte. Mai però come in questa circostanza. «In altre occasioni – continua – la visita specialistica al Tappeiner veniva fissata a un paio di mesi di distanza dalla richiesta. Adesso parliamo di otto mesi». La domanda è datata 11 ottobre, la settantaduenne verrà visitata il 18 giugno: così documenta il promemoria rilasciato dal centro prenotazioni dell’Azienda sanitaria. «E la visita sarà solo una tappa per ottenere ciò di cui mia moglie necessita, trattamenti fisioterapici che possano darle sollievo e una parziale mobilità. Terapie essenziali per garantirle standard minimi di qualità della vita. Ha bisogno assoluto di queste cure. A breve, non nel 2020».













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