Il caso

Feste senza paga per gli operai del tunnel stradale a Castelbello 

La crisi e l’intervento dei sindacati. Nota allarmata della Feneal Uil: «Senza saldare gli stipendi di novembre, la società E.Ma.Pri.Ce ha presentato domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità»


Jimmy Milanese


CASTELBELLO - CIARDES. Natale e feste di fine anno amare per i dipendenti della società E.Ma.Pri.Ce spa, che fino a metà dicembre sono stati impegnati nei lavori di realizzazione della galleria stradale lunga 2,4 chilometri nell’ambito del progetto della circonvallazione degli abitati di Castelbello e Colsano.

«L’azienda - ha spiegato la segreteria regionale della Feneal Uil Alto Adige in una nota pubblicata nel proprio profilo Facebook - senza saldare le paghe di novembre ha presentato domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità, lasciando i dipendenti senza stipendio proprio sotto Natale».

«Nessuna polemica sul fatto che l’azienda abbia scelto, o sia stata obbligata a scegliere, la strada del concordato preventivo - prosegue la segreteria della Feneal Uil - certo è che averlo fatto senza preoccuparsi di saldare prima gli stipendi, oltre a dimostrarsi una cattiveria incomprensibile (poiché quei soldi i lavoratori li riceveranno a fine concordato, fra un anno se tutto va bene), segna una caduta di stile da parte di una proprietà aziendale che sa che i suoi dipendenti tanto hanno dato e tanto si sono sacrificati proprio per garantire la continuità aziendale».

«La delusione, la rabbia, e le difficoltà di questi “grandi” lavoratori - conclude l’intervento la segreteria regionale della Federazione nazionale lavoratori edili affini e del legno - sono la nostra rabbia, la nostra delusione e a loro vanno, per queste feste, il nostro pensiero e la nostra sincera solidarietà, nella totale consapevolezza che nulla sarà lasciato intentato, affinché possano nel più breve tempo possibile ricevere quanto a loro dovuto».

Gli scavi per la galleria a Castelbello e Colsano sono iniziati il 31 maggio 2019 e, come aveva spiegato l’assessore provinciale Daniel Alfreider nel giorno dell’inaugurazione, una volta terminati potranno produrre «benefici innegabili ed epocali alla popolazione della valle. Sebbene molti venostani utilizzino il treno per spostarsi, attualmente, con oltre 13 mila veicoli, la statale della Venosta accoglie ancora un consistente flusso di traffico a motore. Con il nostro intervento intendiamo non solo rendere più sicura la strada, ma anche garantire una migliore qualità della vita agli abitanti di Castelbello e Colsano».

Con 2.494 metri di lunghezza, il tunnel tra Castelbello e Colsano sarà il più lungo in Alto Adige dopo quello di Laives (2856 metri). Quindici erano i mesi preventivati per la fase realizzativa, poi rallentata a causa dell’emergenza Covid. Il tracciato e la geometria sono stati scelti in modo tale da ridurre al minimo l'impatto paesaggistico e sulle colture. All’interno della galleria sono previste quattro vie di fuga (una ogni 500 metri) e quattro piazzole d’emergenza, oltre che un sistema di aerazione. Per una migliore visibilità, verranno anche realizzate corsie in cemento. La Provincia investirà 75,2 milioni di euro nella costruzione della circonvallazione.

Nel gennaio del 2019 c’è stata la consegna del cantiere alla Emaprice spa di Possagno (in provincia di Treviso) e alla Passeierbau di San Martino in Passiria. Responsabile del procedimento è Augustin Hueber. Per la progettazione, la direzione lavori e il coordinamento per la sicurezza il responsabile è lo studio Pfeifer Planung.













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