Franchi e bavari nel Burgraviato 

La conferenza al Mamming svela l’origine dei toponimi più misteriosi



MERANO. Nell’ambito delle settimane culturali ladine a Merano, domani, alle 19 al museo di palazzo Mamming, Johannes Ortner terrà una conferenza sul tema della “Romania submersa” nel Burgraviato. Ortner metterà in evidenza le affinità toponomastiche tra l’area ladina e la conca meranese. Affinità che attraversano come un filo rosso l’arco alpino e testimoniano la presenza di una “Romania” alpina come elemento fondamentale della storia linguistica delle Alpi. «Le affinità toponomastiche fra la Ladinia e il Tirolo sono per noi oggi quantomai evidenti. Basti citare due esempi meranesi: Pardell, in origine denominazione di un maso, oggi Villa Erkerhaus in via Virgilio. Il nome Pardell deriva dalla lingua romanza “pradellu” (praticello) e da “pradella” (appezzamento di terreno). Nel mondo ladino la parola Pradel ricorre spesso: così ad esempio sono denominati un maso nella frazione di Oltretorrente (Sureghes) a Castelrotto, un prato di montagna sull’alpe Juac a Selva di val Gardena, un prato nei pressi dell’ex fornace di calce a Misci/Lungiarü», ha spiegato Ortner. «Il secondo esempio riguarda un altro maso storico di Maia Alta: Puns (da “puntes”, che significa “ponti”). Questo era il vecchio nome del maso Prüglbauer (poi divenuto Freihof). Indagando sull’origine dei nomi si stabilisce così un collegamento con le vicende politiche di Merano come terra di confine: dal Castrum Maiense ai Longobardi, ai Bavari, ai Franchi, a Corbiniano e ad Arbeo di Frisinga», conclude Ortner.













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