Gargazzone ha tagliato il traguardo dei 1800 abitanti

Gargazzone. A Gargazzone nel 1997 i residenti erano poco più di 1300, mentre alla fine del 2018 è stata superata la fatidica quota di 1700. Per la precisione i residenti erano 1726. Ora un ulteriore...



Gargazzone. A Gargazzone nel 1997 i residenti erano poco più di 1300, mentre alla fine del 2018 è stata superata la fatidica quota di 1700. Per la precisione i residenti erano 1726. Ora un ulteriore aumento della popolazione, che al 31 dicembre 2020 era di 1811 residenti, vale a dire 62 in più dell’anno precedente, quando i residenti erano 1749. Nel corso del 202 sono nati, 16 bambini.

Il paese continua a crescere in maniera costante. L’incremento demografico è uno dei risultati determinati a seguito dell’apertura della superstrada MeBo: negli ultimi anni il paese è tornato rapidamente a vivere, la zona artigianale a ridosso della ferrovia è cresciuta, le zone di espansione si sono allargate ospitando decine di nuove famiglie, è stata creata una nuova sezione della scuola materna, il turismo ha fatto significativi passi in avanti grazie anche all’apertura di un albergo a quattro stelle, il commercio ha mantenuto la propria vitalità e il proprio spirito di iniziativa e non ha perso quei servizi di vicinato che sono preziosi in una piccola comunità come quella di Gargazzone.

Il paese ha recuperato la sua vivibilità, che era stata quantomeno compromessa proprio dal pesante traffico sulla statale. Non c’erano e non si vivevano i problemi propri di Postal e di Terlano, dove le auto e i camion passavano sotto le finestre delle case, ma il passaggio degli automezzi era un ostacolo a un normale sviluppo. Il più evidente di questi risultati riguarda la vecchia statale, modificata nel tratto verso Postal e resa meno impattante.

Al di là dell’aumento dei residenti negli ultimi anni, un altro segno importante dei vantaggi portati dalla Mebo è lo sviluppo della zona artigianale che si trova a ridosso della stazione dei treni. Quella che già c’era, dopo l’apertura della Mebo è cresciuta ulteriormente. A fianco della zona sportiva e del lido (ecologico) che rappresenta il fiore all’occhiello del paese, le aziende sono aumentate. E danno lavoro a parecchie persone. La maggior parte non sono paesani, perché vengono dalle zone da dove le ditte si sono trasferite. Ed è sorta, negli ultimi anni, anche una nuova zona produttiva, dove ha trovato lavoro una trentina di persone. Che però, in massima parte, sono pendolari. Partono da casa la mattina e tornano la sera. Fanno un po’ fatica, per ora, a integrarsi nella comunità, ma si tratta di un problema risolvibile col tempo, perché l’integrazione, a Gargazzone, è facilitata dalla buona convivenza.

Solamente vantaggi, dunque, grazie alla MeBo? «In linea di massima direi proprio di sì – dice il sindaco Armin Gorfer –. C’è però un problema che deve essere risolto: con l’apertura della superstrada è aumentato in maniera sensibile il traffico in via Stazione, dove confluiscono i mezzi di chi deve prendere il treno, di chi entra in Mebo per raggiungere Bolzano e Merano, di coloro che raggiungono la zona produttiva, dove sono destinati anche i mezzi pesanti. In più, nella stagione estiva c’è anche il movimento di chi raggiunge la zona sportiva e il lido». Un intervento per frenare soprattutto la velocità dei mezzi è stato adottato: sono stati installati speedcheck che hanno portato i risultati sperati. E.D.

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