Gioco, «bruciati» 180 milioni in un anno 

Solo a Merano spesi 136 milioni, seguono Marlengo con 10, Prato Stelvio con 9, Naturno con 7 mentre Silandro sfiora i 5 


di Massimiliano Bona


MERANO. Merano e il Burgraviato in generale si confermano una terra di giocatori, con un giro d’affari annuo che supera abbondantemente i 180 milioni di euro, di cui 136 solamente della cittadina del Passirio, dove oltre a slot, macchinette e Gratta & Vinci riveste un ruolo non trascurabile anche l’ippica, con le scommesse che vi ruotano attorno. Proprio a Merano si concentra oltre un quarto della spesa provinciale, con la cittadina del Passirio seconda solo a Bolzano come spesa per residente. Un dato sicuramente su cui riflettere in chiave di dipendenza e ludopatia.

Proprio in questo periodo la polizia municipale, coordinata dal comandante Fabrizio Piras, sta completando il giro dei tabacchini, ai quali sono stati inviati gli annunciati avvisi prima di procedere con le sanzioni vere e proprie. «Nei casi più gravi si può arrivare anche alla chiusura».

A Merano «bruciati» 136,477 milioni di euro. Per una cittadina di 40 mila abitanti si tratta davvero di un’enormità. Il primato spetta alle classiche «Videolottery», che per anni si trovavano tanto nei bar quanto nei tabacchini. Nel 2017 il giro d’affari complessivo è stato di 76,680 milioni di euro. Seguono poi le Awp (le cosiddette new slot) con 24,587 milioni di euro, che fanno arrivare il totale delle cosiddette «macchinette» ad un centinaio di milioni di euro solo in città. Un ruolo importante lo giocano le cosiddette «lotterie istantanee» (Gratta & Vinci ecc.) con una spesa annua di 12,316 milioni di euro, così come si conferma tra i giochi più gettonati dagli scommettitori anche il Lotto (8,634 milioni). Merano resta anche una terra di scommesse, con e senza cavalli: quelle ippiche in agenzia producono un fatturato di 3,159 milioni di euro, a cui bisogna aggiungere l’ippica nazionale (395 mila euro), le scommesse sportive a quota fissa (7,827 milioni) e le scommesse virtuali (818 mila euro).

I Comuni più piccoli spendono fino a 10 milioni di euro. Impressionante il giro d’affari in periferia, val Venosta e val Passiria comprese. A Prato Stelvio l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha registrato una spesa di 9,640 milioni, di cui 8 milioni con le videolottery, a Lana il giro d’affari dell’azzardo è di 3,868 milioni, mentre a Marlengo si arriva addirittura a 10,637 milioni di euro, mentre a Naturno la spesa è di 6,858 milioni, con lotterie istantanee, lotto e superenalotto che superano il milione di euro. Anche nei paesini più piccoli il gioco è una calamita. Queste alcune cifre in ordine sparso: Lagundo (3,941 miliuoni) Lasa (872 mila euro),. Parcines (256 mila euro), Postal (80.342 euro), Malles (683 mila euro), Gargazzone (170 mila euro), Glorenza (144 mila euro), Laces (909 mila euro), Curon Venosta (244 mila euro), Martello (27 mila euro), Moso in Passiria (47 mila euro), Nalles (1,380 milioni di euro), Ultimo (555 mila euro), Tirolo (98 mila euro), Tesimo (719 mila euro), Stelvio (103 mila euro), Sluderno (159 mila euro), Silandro (4,724 milioni di euro), San Martino in Passiria (457 mila), San Leonardo (304 mila).

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