L’aula studio non è più un sogno 

Trovati gli spazi: saranno quelli gestiti dall’Arci in via Foscolo. Progetto della Consulta giovani


di Simone Facchini


MERANO. La Consulta giovani sta per portare a casa il suo primo risultato concreto. A quattro anni dall’approvazione del regolamento che fissa il suo funzionamento e a tre dalle prime elezioni, l’organismo creato per rappresentare la gioventù meranese e portare avanti progetti a essa rivolti strappa l’ok dell’amministrazione per un’aula studio. Il locale sarà quello gestito dall’Arci in via Foscolo, il “Coworking della memoria”. Sugli orari e i giorni di apertura c’è ancora da prendere la mira. Di sicuro dovrà essere disponibile nel weekend, quando si rivolgerà principalmente agli studenti universitari che rientrano dalle sedi universitarie e trovano chiusa la Biblioteca civica ( salvo il sabato mattina per due ore e mezza).

Il progetto è stato presentato alla giunta comunale nella sua ultima seduta, martedì scorso, quando i responsabili hanno presentato a corredo 561 firme in calce alla petizione che reclamava la necessità di un’aula studio. Manca la delibera che sdogani le procedure, ma la Consulta ha ottenuto un consenso di massima che l’ha spinta a illustrare l’iniziativa ieri proprio nella sede di via Foscolo. Il Comune è chiamato a un contributo di un paio di migliaia di euro per la fase di avvio e la copertura dell’anno corrente, mentre il costo di sostentamento annuo dell’aula studio è stato calcolato in 5 mila euro al massimo. Anche perché all’affitto (900 euro mensili) e ad alcune spese accessorie già ci pensa la Provincia che, compreso il riadattamento, nel 2016 ha concesso 62 mila euro all’Arci spalmati in tre anni.

Le contenute esigenze economiche sono state una delle motivazioni che hanno orientato la scelta sui locali del “Coworking della memoria”, preferito rispetto agli altri due presi in considerazione, l’ex Upad in via Carducci e l’Accademia studi italo-tedeschi. A luglio il gruppo di lavoro della Consulta creato per il progetto – coordinato da Miruna Andrei e composto da Sabrina Paulisch, Marzia Bertolini, Francesco Tirello, Manfredo Minniti, Darien Di Blasio e Amedeo Serra – ha cominciato a raccogliere le sottoscrizioni e a concentrarsi sui locali di via Foscolo. Reputati i più consoni anche perché gestiti da Arciragazzi Bolzano che può fungere da appoggio, per il suo ruolo di collegamento fra Merano e il capoluogo e l’impegno in progetti di educazione alla cittadinanza, per la possibilità degli studenti di entrare in contatto con questa realtà. Non ultimo perché gli spazi sono stati ritenuti idonei. A breve saranno dotati di connessione wireless e di qualche altra misura a favore del comfort. L’“impianto” del progetto è pronto, ha sintetizzato il presidente della Consulta Daniele Di Lucrezia: dal via libera ufficiale della giunta dovrebbe bastare qualche settimana per entrare in servizio, rivolgendosi a tutti gli studenti della città con l’ambizione non accessoria di avvicinare i due gruppi linguistici. Si dovrebbe partire da una ventina di ore settimanali con la prospettiva di aumentare la disponibilità. Se il weekend sarà più calibrato sulle esigenze degli universitari e lo studio individuale, le aperture infrasettimanali si indirizzeranno verso i gruppi di studio. La mancanza di luoghi adatti a questa categoria – la Biblioteca civica viene giudicata inadeguata allo scopo - era stata una delle principali leve che avevano indotto la Consulta a impegnarsi.

«L’Arci porta dalla sua l’esperienza di un’associazione che lavora su temi come la cittadinanza consapevole, la memoria, i diritti umani, la Consulta il radicamento con il territorio meranese» chiosa Sergio Bonagura, coordinatore del Coworking e direttore di Arciragazzi Bolzano. «Saranno i ragazzi i veri protagonisti di questi spazi. La conduzione, supportata in parte minore da figure professionali, avverrà su base volontaria. Dovranno essere i giovani stessi a far vivere l’aula studio». (sim)













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