La negoziante: «Il cashback lo paghiamo anche noi»
La “lotteria degli scontrini”. «Commissioni sulle transazioni e canone Pos gravano sui conti dei commercianti: altri costi, in un anno già nero per lockdown e assenza di turismo»
MERANO. «Il cashback alla fine lo paghiamo anche noi commercianti». Vessati senza tregua dalle decisioni del governo, denunciano in massa i negozianti che sono sul piede di guerra. Al netto di ogni considerazione sull’emergenza sanitaria e sull’esigenza della salute al primo posto, monta la rabbia di chi possiede un’attività privata di vendita. A Merano, sui canali social, è sbottata Roberta Tomio del negozio Robijoux di via Mainardo trascinando con sé vari colleghi. «Sì, ho rilanciato un post social che condivido pienamente. E ho trovato conforto in tantissimi altri che si trovano nella mia situazione». Che dice questo post? Rimarca che “quando parteciperai alla tanto attesa "Lotteria degli scontrini", vale a dire al cashback natalizio, è giusto che tu sappia che te la pagano i commercianti. Pagando commissioni sulle transazioni e canone pos”.
Di fatto, osserva Tomio, il rimborso agli acquirenti ricade anche sui venditori che per ogni commissione sono costretti a rimetterci. «E questo per noi suona come una beffa. L’anno scorso ho dovuto acquistare nuovi registratori di cassa per adeguarmi alle disposizioni, uno per il negozio e uno per la casetta al Mercatino di Natale. È necessario avere una connessione a internet, altra spesa. Adesso ci chiedono un nuovo adeguamento degli apparecchi in funzione del cashback, iniziativa che induce all’acquisto con le carte sul quale siamo noi a pagare commissioni. Capisco la lotta all’evasione, ma a noi non ci si pensa? Abbiamo già sul groppone i mesi di chiusura primaverili e la Pasqua saltata. Novembre di nuovo a serrande abbassate e ora un Natale senza turismo. Nel frattempo, oltre agli adeguamenti per le attrezzature, abbiamo dovuto provvedere a comprare i plexiglas fra l’altro obbligatori solo per pochi giorni, le mascherine, i disinfettanti per le mani. I costi in più non si contano. Noi “piccoli” che viviamo di turismo, e come noi ce ne sono tanti in città, arranchiamo. E ci arrabbiamo».
Roberta Tomio si ritrova appieno nelle parole di denuncia espresse da una sua collega commerciante nel post da lei rilanciato. In quelle righe sono snocciolate alcune cifre. “Costo dell'adeguamento (entro dicembre): dai 100 ai 350 euro a seconda dell'apparecchio, oltre i 150 euro del lettore codice a barre”. Questo “a 11 mesi di distanza dall'ultimo adeguamento obbligatorio, imposto a gennaio 2020. Costo dell'adeguamento: dai 500 ai 1.500 euro, a seconda dell'apparecchio. Tutto questo in piena epidemia da Covid. Ovvero proprio nel momento in cui si lavora a stento e non si arriva a fine mese. Ora, se decidi di partecipare (alla lotteria degli scontrini, ndr) almeno sai che è un’azione di guerra civile tra cittadini”.