La Sasa: entro otto anni flotta a «emissioni zero» 

La società garantisce: Merano non rimarrà ai margini della “rivoluzione verde” Frecciata al Comune: «Informazioni più precise sulle deviazioni del traffico»



MERANO. Anche Merano beneficerà del rinnovo della flotta di autobus della Sasa. La sperimentazione dei nuovi pullman elettrici non riguarderà solo Bolzano ma coinvolgerà pure il secondo comune della provincia, dove il tema del trasporto pubblico rimane centrale nel dibattito politico e popolare. Merano non rimarrà ai margini nemmeno per nelle altre direttrici di sviluppo, per esempio le stazioni di rifornimento a idrogeno. Le rassicurazioni sono giunte nel corso della relazione della Sasa, compartecipata della Municipalità meranese, al consiglio comunale di giovedì sera. Il presidente Stefano Pagani, la direttrice Petra Piffer e il responsabile delle linee Alex Pennati hanno presentato il rapporto sulle attività e i progetti futuri della società. «A breve entreranno in servizio cinque nuovi bus elettrici. La fase di sperimentazione di questi mezzi avverrà nel capoluogo ma anche a Merano», ha spiegato il presidente Pagani. «Questo sarà il primo passo verso l'elettrificazione della flotta anche in riva al Passirio».

Nella relazione viene tuttavia evidenziato come il flusso di informazioni fra Comune e Sasa, pur migliorato, non sia ottimale. «Non possiamo tralasciare – riporta la relazione – la problematica del mancato arrivo delle ordinanze (sul traffico, ndr) da parte del Comune, e questo è di ostacolo all’offerta di un servizio ottimale. Non essendo a conoscenza delle ordinanze le deviazioni sono improvvise e senza alcuna informazione all’utenza, e questo porta all’insoddisfazione con conseguente invio di reclami da parte di chi si serve del mezzo pubblico». Lo stesso rapporto al consiglio comunale non ha nascosto l’evidenza sul corto circuito comunicativo avvenuto nei giorni scorsi circa i lavori in via Roma.

È attualmente in corso anche la progettazione di dettaglio per munire il deposito di Bolzano di una stazione di rifornimento di idrogeno in deposito nel corso del 2019. Il progetto viene finanziato al 100% dalla Comunità europea. Sasa è subentrata alla Sta (Società trasporto Alto Adige, controllata dalla Provincia) nei progetti europei relativi all'introduzione dei mezzi a idrogeno. Il relativo bando di acquisto è di imminente pubblicazione. Nell'ambito di questo progetto si stanno studiando le possibili modalità di rifornimento anche a Merano, così da poter testare l'utilizzo di questi mezzi sul territorio.

Nel periodo compreso fra il 2013 e il 2017 i mezzi a idrogeno della Sasa hanno percorso complessivamente 955.381 chilometri risparmiando 1.143 tonnellate di CO2. «Il nostro obiettivo – ha sottolineato Pagani - è di disporre di una flotta a emissioni zero entro sette-otto anni».

Ha fatto da sponsor alle corsie preferenziali per gli autobus l’intervento della direttrice Piffer: «Per far sì che i bus siano puntuali e attraenti occorre privilegiare il trasporto pubblico. Alcune strade dovrebbero possibilmente essere percorse solo dai bus, cosicché i mezzi pubblici non rimangano fermi in colonna assieme alle auto. Se il bus offre questo vantaggio, viene anche utilizzato». Non è mancato un accenno alla ventilata possibilità, verso la quale si stanno già innescando scintille fra interessi contrapposti, sulla riapertura ai bus di corso Libertà superiore: «La sua chiusura – ha commentato Pennati - comporta un allungamento del percorso che costa 2-3 minuti». (sim)













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