Il caso

Merano, chiusa la palestra dello School village

Problemi al tetto, servono lavori: la Provincia dispone l’inagibilità della struttura a poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico e delle stagioni sportive che riguardano più club cittadini. Riccardo Aliprandini, preside del Gandhi: «Una nuova tegola per le nostre attività»


Jimmy Milanese


MERANO. Un fulmine a ciel sereno, quello caduto sui direttori degli istituti scolastici ma anche sulle società che quotidianamente usufruiscono della palestra allo School village di via Wolf, dopo che in seguito a una serie di sopralluoghi, con una lettera di inizio agosto la Provincia ne ha disposto l'inagibilità per via di lavori urgenti da eseguire sul tetto.

A dire il vero, il sentore che per l’anno scolastico 2022/2023 la palestra multifunzionale di via Wolf forse non ce l’avrebbe fatta a passare il periodico processo di revisione era già arrivato all'inizio di luglio, quando sempre con una lettera ai dirigenti scolastici la Provincia comunicava che «sulla base di sondaggi sulla struttura esistente, i primi risultati intermedi non sono stati positivi, anche se i calcoli devono essere esaminati in modo più approfondito. Tuttavia, ci sentiamo in dovere di informarvi fin d'ora che è probabile che la palestra debba essere temporaneamente chiusa e quindi non essere disponibile all'inizio del prossimo anno scolastico. Entro l'inizio di agosto ci aspettiamo risultati più dettagliati della revisione in corso, sulla base dei quali saremo in grado di fare una dichiarazione più conclusiva».

Risultati arrivati pochi giorni fa e che, salvo colpi di scena dell'ultima ora, non danno scampo alla palestra che da settembre dovrà essere chiusa e per la quale si prevede fino a un anno di indisponibilità per lavori di messa in sicurezza del tetto. Tradotto in parole povere, gli istituti scolastici che di solito nel fanno uso, ma anche società sportive tra le quali lo Sportclub di pallamano dalla prima squadra con tutte le sue formazioni giovanili (tra le quali due campioni d'Italia), da settembre dovranno trovarsi un'altra sede per le lezioni di educazione fisica (le scuole), per gli allenamenti ma anche per le gare di campionato (i club).

Il palazzetto.

Una mazzata che fa tornare d’attualità il progetto, per una città di oltre 40 mila abitanti e con altre migliaia di cittadini nei ditorni, di un palazzetto dello sport ad uso esclusivo dei sodalizi sportivi, anche per liberare una difficile convivenza scuole/società sportive che nel sottobosco dei rapporti crea giornalmente frizioni fra esigenze molto spesso difficili da concordare.

Le lezioni.

Sulla questione, il primo ad intervenire è Riccardo Aliprandini, dirigente dell'Istituto superiore Gandhi che spiega: «Aspettiamo l'incontro fissato il 23 agosto con la Provincia che ci dovrà dire qualcosa di più preciso sui tempi per la realizzazione dei lavori. A noi hanno detto che dovrebbero concludersi in qualche mese, e in questo caso per l'inizio dell'anno scolastico ci adatteremo. Il campetto esterno è la soluzione fino quando è bel tempo, ma sono possibili anche lezioni teoriche. Nel caso in cui i tempi si dilatassero, vedremo di escogitare altre opzioni. Detto questo, la notizia è una tegola per i nostri insegnanti di scienze motorie, dopo tutto quello che abbiamo passato in questi anni, ma anche in attesa dell'ampliamento dell'istituto e della soluzione per la questione dei parcheggi», spiega il dirigente.

Un’alternativa nel medio termine potrebbe essere anche quella di immaginare una tensostruttura negli spazi comuni ai tre istituti. «È una possibilità, ma ora è presto per parlarne. A prescindere da come andrà, quello che mi auguro è di non assistere alla corsa al chi prima arriva meglio alloggia per gli spazi. Spero che chi di dovere stabilirà un piano di coordinamento per assicurare a tutti i loro diritti», conclude Aliprandini che concorda con la necessità per Merano di dotarsi d'un palazzetto dello sport.

I club.

Ancora più complessa la situazione per le società sportive, come spiega Denis Pellegrini, responsabile dell'Scm pallamano e per i 50 ragazzi del suo sodalizio. «Da quello che ci hanno spiegato, c'è da risistemare il tetto della palestra per il quale dicono che ci vorrà un anno di tempo, ma già che ci siamo a questo punto abbiamo chiesto di rifare contestualmente il pavimento e che alla fine i nostri falegnami riparano ciclicamente, così come l'illuminazione e i bagni, in modo da essere a posto per i prossimi anni e non fare ogni volta brutte figure con le altre squadre», precisa Pellegrini che parla anche di un danno economico per la sua società.

«Tra i 30.000 e i 50.000 euro, se dovessimo spostarci a Lagundo, per mancati biglietti e introiti derivati dalla ristorazione che allo school village offriamo alle partite, oltre ad un fatto ancora più inquietante. Abbiamo due squadre giovanili campioni d'Italia, ma non il posto per fare allenare i nostri ragazzi e per ora non ci è stata prospettata una soluzione alternativa. Certo, se ci avessero comunicato la cosa a gennaio, avremmo rivisto il nostro budget ma così, a tre settimane dall'inizio della stagione, è veramente difficile. E succede proprio nel 50esimo anniversario dalla nostra nascita», sottolinea amaro il dirigente che a questo punto chiede come minimo la predisposizione di una tensostruttura nell'areale delle scuole o, in alternativa, al Palamainardo. «Dopo anni di promesse, cosa si aspetta a realizzare a Merano un palazzetto dello sport, magari proprio al Palamainardo che sembra la soluzione più ovvia per la città?».













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