Natura

Merano, il Comune abbatte 14 pioppi 

L’altra sera il sopralluogo di amministratori e tecnici in via Palade: «Gli alberi sembrano sani ma sono morti viventi». Alto il rischio di caduta in caso di forte vento: verranno sostituiti con altre piante ma non si potrà più parcheggiare sotto


Jimmy Milanese


MERANO. Sono 14 i pioppi cipressini di via Palade che nei prossimi giorni verranno abbattuti. Si trovano tutti nel parcheggio tra Meranarena e l’entrata est dell’Ippodromo, tra l’altro in stato di abbandono tanto da avere indotto l’amministrazione comunale ad impegnarsi per una qualche forma di riqualificazione.

Una decisione inevitabile, quella presa dalle Giardinerie comunali e avvallata dagli organi di governo cittadino, visto lo stato di salute precaria delle piante nel parcheggio che volgono sul lato della strada. Da un controllo effettuato nel febbraio dello scorso anno, quindi pochi mesi dopo gli eventi atmosferici avversi ma ormai sempre più frequenti che nel 2020 avevano causato la caduta di un pioppo dal parcheggio di Meranarena direttamente su via Palade, i tecnici delle Giardinerie hanno evidenziato come nel fusto degli alberi si sia fatto strada un fungo che a poco a poco sta provocando la morte degli alberi alti anche fino ad oltre trenta metri. In generale, risulta complessa la situazione arborea del parcheggio di Meranarena, come i tecnici Valentin Lobis e Niccolò Fornasini, assieme alla direttrice delle Giardinerie Anni Schwarz, hanno spiegato l’altra sera in un incontro al quale hanno partecipato il sindaco Dario Dal Medico, la sua vice Katharina Zeller e una rappresentanza dell’associazione AmUm.

«Questi pioppi crescerebbero velocissimi e rigogliosi, come oggi però non sono», ha sintetizzato Lobis spiegando le diverse cause di questa lenta agonia. «In certi casi, lavori al sottosuolo hanno letteralmente danneggiato l’impianto radicale ma soprattutto per anni l’area è stata utilizzata come deposito per gli autobus i quali nel loro via e vai hanno finito per compattare il terreno in modo da non permettere alle piante di respirare. Quindi, l’apparato radicale ha iniziato a crescere verso il muro di delimitazione tra parcheggio e strada, sotto i marciapiedi esterni all’areale», le parole del tecnico che assieme ai suoi collaboratori ha eseguito tutti i rilevamenti necessari per determinare in modo preciso lo stato di salute delle piante e in un certo modo la speranza di vita.

«Gli alberi possono sembrare sani, ma se si osservano bene si capisce anche a occhio nudo che sono morti viventi. C’è da dire che una volta il parco era rigoglioso e pieno di pioppi, quindi tra di loro si facevano ombra. Questo ecosistema da anni è privo del filare interno e per via del maltrattamento complessivo subito dalle piante, alcune sono già cadute nel 2020 mentre altre presentano un grado di salute precario. Significa che una parte è malata, una parte è stata presa di mira da picchi ma nel complesso non avrebbe senso decapitare a singhiozzo una fila di alberi. Per questo si è decisa la rimozione di tutte le 14 piante con sostituzione delle stesse». Concetto ribadito da Anni Schwarz: «Questa è la pianta sbagliata nel posto sbagliato dove non c’è più la necessaria acqua che queste specie selezionate 100 anni fa e impiantante negli anni 50 necessiterebbero». La decisione è stata presa dopo avere ottenuto i risultati delle misure resistografiche che hanno rilevato nella densità del legno la malattia delle piante, oggi vulnerabili in caso di folate di vento.

I tecnici hanno ricordato che una delle tecniche possibili per salvare la pianta sarebbe quella della capitozzazione, ovvero il taglio delle cime e dei rami più estesi, peraltro vietata dal regolamento comunale per via del danno strutturale che reca alla pianta. È il caso degli alberi di fronte all’ex bersaglio, per intenderci, vittime di una errata potatura nel corso del tempo, destinati a essere sostituiti con la ristrutturazione.

Di sostituzione si parla anche per le 14 piante al parcheggio di Meranarena, probabilmente con altri pioppi ma in una situazione completamente diversa. «Non sarà più permesso il parcheggio dei mezzi a ridosso degli alberi e verranno scavate delle sedi che permetteranno alle radici di respirare», precisa Schwarz.













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